28 marzo 2024
Aggiornato 21:00
Neve e turismo

«E' dura sciare e lavorare a Bielmonte»

Aperte le strade che portano agli impianti sportivi. L'amarezza del gestore degli impianti, Giampiero Orleoni: «Avviamo i primi interventi per i paravalanghe, così tra qualche anno non saremo ancora qui a dire e scrivere le stesse cose»

BIELMONTE - E' dura lavorare con il turismo da sport invernali in una località dove, se c'è troppa neve, nasce subito il pericolo di slavine, e se non nevica perché la quota d'altitudine è troppo bassa, come ciclicamente avviene, si può chiudere l'attività. E' quello che però è costretto a fare Giampiero Orleoni, da anni responsabile della società che gestisce gli impianti di Bielmonte. Da martedì la più importante stazione sciistica del territorio è di nuovo raggiungibile sia dal versante della Valle Cervo sia dal Triverese. Nelle scorse settimane però c'erano state chiusure alle vie d'accesso, distacchi di neve e le puntuali (e legittime) polemiche.

Il punto
«Sono contento del ritorno alla normalità. Ma tutti i giorni persi non li recuperiamo di sicuro - dice l'imprenditore -. Tra ieri e oggi qualche persona s'è vista sulle piste. Tradizionalmente però sono i fine settimana che fanno la differenza. I conti si fanno ovviamente alla fine. Resta però evidente che la stagione sia compromessa da troppi problemi. Problemi che, forse, una volta, non erano neanche percepiti come tali. Voglio dire: una slavina di un metro può bloccare l'accesso ad un impianto frequentato da centinaia di persone? Lo dico senza alcuna voglia di fare polemiche. Ma solo per evidenziare che lavorare in queste condizioni è difficile. Anzi, difficilissimo. C'è un clima d'incertezza esasperante. Lavoriamo senza sapere se domani potremo farlo o meno... E poi, spesso, mi pare che per tutelarsi da eventuali responsabilità tutti si nascondano dietro questioni burocratiche e, quindi, scelgano la soluzione più facile: chiudere l'accesso alle strade».

L'obiettivo
«Bisogna avviare i lavori per dei nuovi paravalanghe - conclude Orleoni -. Non ci sono i soldi per fare tutti quelli ritenuti indispensabili per avere ogni accesso stradale in sicurezza? Peccato. Iniziamo però a farne uno. Cominciamo! Così tra qualche anno non saremo ancora qui a dire e scrivere le stesse cose. Ho letto della disponibilità del presidente provinciale. Bene. Passiamo dalle parole ai fatti. Tutti insieme. Ognuno per le proprie competenze».