26 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Sanità e infrastrutture

Vecchio ospedale, è caos

Regione: no al trasferimento dell'Alberghiero. Moscarola (Lega): «Dimettetevi». Il sindaco Cavicchioli: «Pronti ad ogni aiuto per chi interessato a comprare».

BIELLA - Continua a far discutere il futuro dell'ex struttura ospedaliera di via Caraccio. Quale destinazione avrà? E quale uso se ne potrebbe fare per aiutare la vitalità commerciale del centro storico? Queste, due delle principali domande sulle quali politica e società civile si interrogano da tempo. S'interrogano dopo le polemiche dei giorni scorsi.

La polemica - Il consigliere provinciale Giuseppe Faraci infatti, durante un incontro a Torino, in Regione, ha dovuto incassare dall’assessore alla sanità Antonio Saitta un secco no al progetto di trasferire l’Alberghiero nel vecchio ospedale di Biella. Saitta ha sostenuto che l’obiettivo dell’ente regionale è di vendere la struttura così com'è a un unico acquirente, il che non verrebbe agevolato se una parte della struttura fosse occupata da una scuola. Furioso il commento del consigliere comunale leghista Giacomo Moscarola: «Il Pd governa sia in ambito locale sia regionale: si metta d'accordo... Altrimenti dimettetevi».

Il sindaco - Anche il sindaco Marco Cavicchioli dice la sua, specificando: «A seguito della riunione a Palazzo Lascaris dei giorni scorsi, volevo precisare quanto segue. La variante al 'Prg' sull’immobile che ospitava il vecchio ospedale c’è. La prima variante risale al 1998 come adozione da parte del comune di Biella ed è stata approvata dalla Regione Piemonte il 4 giugno 2001. Nel 2010 una successiva variante del Comune di Biella ha rimodulato le future destinazioni d’uso dei 50 mila metri quadrati di superficie lorda riguardante l’area 'vecchio ospedale'. Dei 34 mila metri quadrati di superficie utile, 6 mila metri quadrati possono essere utilizzati a spazi commerciali, 4 mila metri quadrati ad uso residenziale ed il restante spazio può essere utilizzato per accogliere attività artigianali, laboratori di ricerca, attività para-commerciali, strutture alberghiere, collegi, servizi pubblici, laboratori e palestre. Le varianti erano state fatte già in previsione del trasferimento dell’ospedale nei nuovi locali e quindi per la riconversione del vecchio «Degli Infermi», che lo rende dunque alienabile per altri utilizzi».

Conclusione - Chiara quindi la posizione del primo cittadino: «Ribadisco che il Comune di Biella assicura la più ampia disponibilità ad agevolare la valorizzazione dell’immobile di proprietà dell’Azienda sanitaria locale, se si renderanno necessarie ulteriori varianti, non ci sarà alcun problema ad attuarle» dice Cavicchioli.