18 aprile 2024
Aggiornato 03:00
Analisi sul Biellese

Luciano Rossi tra turismo ed Expo

Parla il «numero uno» di Atl: tante aspettative, ma pochi investimenti; eppure i numeri parlano di crescita, 200 mila pernottamenti all'anno nel Biellese e un volume d'affari di circa 100 milioni di euro.

BIELLA - «Tutti pensano che il turismo sia la soluzione ad ogni problema del Biellese. Poi però nessuno, o meglio, in pochissimi, investono davvero». E' in questa battuta finale che si sintetizza tutto il pensiero del presidente dell'Azienda turistica locale, Luciano Rossi. Un uomo impegnato nella titanica impresa di far conoscere all'esterno dei nostri piccoli confini le bellezze presenti sotto il Mucrone, in assenza di infrastrutture e vie di collegamento adeguate. Rossi quindi aggiunge: «Ci sono aspettative gigantesche rispetto al turismo. Però mancano veri sforzi per rendere concrete ipotesi e chiacchiere da bar o da salotto. Il turismo biellese non potrà mai diventare quello che è stato il tessile ma può crescere e diventare una voce significativa. Bisogna però crederci e crederci per davvero».

IO, PRESIDENTE – Luciano Rossi è diventato il numero uno dell'Atl biellese all'indomani della vittoria del centrosinistra del sindaco Marco Cavicchioli alle elezioni amministrative dell'estate scorsa. La sua nomina è quindi politica. Ma lui va oltre le etichette e gli schieramenti. «Sarebbe la fine se guardassimo a queste differenze, che ci sono e hanno un senso, ma in altre sedi – spiega -. Per lavorare al meglio ho il dovere di parlare con tutti e di ascoltare ogni voce, a prescindere dalla tessera di partito in tasca. In questo senso posso dire che la situazione è la seguente: l'azienda ha un bilancio sano in termini di entrate e di uscite annuali ma vantiamo un credito di 600 mila euro dalla Regione con il quale dobbiamo onorare una serie di impegni presi con diversi soggetti. Questo non mi fa dormire la notte... La Regione ci ha assicurato che questi soldi arriveranno. Ma non quando e come. Quindi si naviga a vista, con persone che legittimamente aspettano soldi da noi... Appena abbiamo un po' di liquidità paghiamo questo o quel fornitore con cui siamo in grave ritardo, nel frattempo realizziamo questo o quel progetto, guardando agli impegni di domani con incertezza... Insomma una faticaccia. Il che ovviamente impedisce, o rende difficilissima, una programmazione ampia e strutturata del marketing territoriale verso l'esterno».

ARRIVA L'EXPO – In questo la grande kermesse milanese, che aprirà a maggio, rappresenta la fotografia delle difficoltà biellesi a fare rete e a farsi conoscere. «Il Biellese sarà certamente presente all'Expo – assicura Rossi -. Va spiegato come, ovviamente. E cioè saremo dentro lo spazio della Regione Piemonte e non con uno stand autonomo. Poi ci sarà il Comune di Candelo in uno spazio dedicato ai borghi più belli d'Italia. Quindi la Passione di Sordevolo e Oropa in contesti di promozione turistica religiosa. Poco? Tanto? Questo si è potuto fare, nell'incertezza generale legate all'intero evento, per opere non ancora concluse a pochissimo dal taglio del nastro». E ancora: «Bisogna però aggiungere che la situazione è in grande evoluzione e da più parti riceviamo segnali di partecipazioni in fase di definizione. E' ragionevole pensare che le presenze biellesi potranno via via aumentare. Quello che ci sta a cuore è avere una promozione del territorio comune e condivisa da offrire a tutte le realtà che saranno in Expo. Affinché tutti possano essere 'testimonial', oltre che del loro progetto, anche del loro territorio di origine, il Biellese».

PROMOZIONE - «L'azione più significativa, in tema di marketing territoriale, sarà la campagna web e social che si realizzarà - grazie alla collaborazione di due giovani aziende biellesi - attraverso il nascente sito-vetrina www.biellaturismo.org e grazie all'hashtag #innamoratidelbiellese che già oggi sta già coinvolgendo centinaia (e speriamo che questo numero continui ad aumentare) di 'militanti' appassionati della nostra terra e delle sue bellezze» spiega Rossi.

CONCLUSIONE – «Bisogna fare le nozze con i fichi secchi – ammette il presidente dell'Alt -. Lo sapevo e non mi lamento. Continuo a credere che il turismo possa crescere, senza per questo rappresentare la salvezza del territorio, dopo l'emorragia dei posti di lavoro persi dalle industrie. Però i numeri parlano chiaro. E ci dicono di 200 mila pernottamenti all'anno nel Biellese. E di un volume d'affari di circa 100 milioni di euro. Potrei anche aggiungere le continue aperture di 'Bed and Breakfast'. Tutti segnali positivi».