24 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Basket/Lega A2 Gold

Insulti dei tifosi, società multate. Sale la tensione in vista di gara 3

Biella e Casale dovranno pagare 667 euro. Il presidente Massimo Angelico: "Assurdo. Si è giocato in condizioni di non sicurezza"

BIELLA - Sale la tensione in vista della partita di giovedì, tra Angelico e Casale, valevole per i play off di Lega A2 Gold. Di seguito le dichiarazioni del presidente di Pallacanestro Biella Massimo Angelico e dell’amministratore delegato Gianni D’Adamo rilasciate l’indomani le accese contestazioni del pubblico del PalaFerraris di Casale Monferrato durante gara 2. A entrambe le società è stata comminata un’ammenda di 667 euro per offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri.

IL PRESIDENTE - «Se la Federazione permette che si giochi su campi dove non è garantita la sicurezza di giocatori e addetti ai lavori, chi ce lo fa fare di sostenere spese importanti per mantenere il Forum? Tanto vale valutare seriamente l’opportunità di tornare al PalaPajetta - ha detto il presidente Massimo Angelico -. Con i tifosi a un metro di distanza, qualche partita in più potremmo vincerla. ‎A Casale le due curve hanno avuto un comportamento normale, mentre diverse persone del parterre hanno più volte invaso il campo oltrepassando la linea bianca e intimidendo giocatori e arbitri. Atteggiamenti poco sportivi si sono verificati anche nei pressi della postazione stampa durante gara 1: ovunque, così come succede a Biella, i giornalisti dovrebbero essere messi in condizione di fare il proprio lavoro in assoluta sicurezza e serenità. E’ assurdo vedere poi come il terreno di gioco del PalaFerraris a fine partita venga invaso dal pubblico, un’invasione ieri fortunatamente pacifica. Ma cosa sarebbe successo se avesse vinto Biella? È assurdo che gli arbitri non abbiano segnalato nulla sul referto, perché quanto successo dovrebbe essere sanzionato almeno con una squalifica del campo. Se vogliamo migliorare l’immagine della pallacanestro, questa non è certamente la strada da seguire. Le società devono lavorare meglio e la Federazione deve vigilare, altrimenti va tutto allo sbando. Al di là del risultato del campo, che ha premiato giustamente Casale, non ci sentiamo tutelati da Federazione e Lega. Pallacanestro Biella spende soldi ogni stagione e si avvale di tanti volontari per garantire la sicurezza a staff, tifosi e avversari e sono certo che anche per Casale sia altrettanto. Se la Federazione attraverso gli organi di controllo non vigila a dovere, noi società però siamo legittimate a fare quello che ci piace».

AMMINISTRATORE - Si tratta di una decisione scandalosa e di una situazione paradossale - ha detto l'amministratore delegato, Gianni D'Adamo -. Quello che è successo a Casale l’hanno visto tutti, con il pubblico di bordo campo che più volte si è avvicinato agli arbitri e ai nostri giocatori insultandoli e intimidendoli. Per non parlare di uno speaker che sembrava il capo della curva, segno di totale mancanza di etica sportiva. In passato abbiamo preso multe salate, anche di duemila euro, per aver esposto uno striscione, perciò mi chiedo come sia possibile che sul referto arbitrale non sia apparso nulla di quel che è successo in gara1 e gara2, fatti peraltro documentati anche dalle dirette tv. È una situazione inaccettabile, che lede la nostra Società e rovina lo spirito del derby e l’immagine della pallacanestro stessa.