29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Tessile ed economia

«Avvisaglie d'ottimismo... Avanti così, tra alta qualità e innovazione»

Parla Alessandro Barberis Canonico, nuovo presidente di Ideabiella: dati incoraggianti per il tessile e per il made in Italy

BIELLA – Ideabiella ha un nuovo presidente. L'annuncio è arrivato nelle scorse settimane: Alessandro Barberis Canonico – al vertice della Vitale Barberis Canonico Spa – succede a Pier Luigi Loro Piana alla guida del gruppo dei tessitori d'eccellenza che espone all'interno di Milano Unica, Salone Italiano del tessile. Come ogni cambio di poltrona che si rispetti, anche questo merita un momento di riflessione ed un résumé dello stato dell'arte, ne parliamo direttamente con il presidente neoeletto, partendo una della parole chiave che ormai da fin troppo tempo salta di bocca in bocca: la ripresa.

Il 2015 si è aperto bene, già a inizio anno dalle fiere di settore sono sortite aspettative positive, che sia finalmente la volta buona?
«Le prime avvisaglie di positività per la tessitura si sono sentite già da settembre 2014, quando abbiamo cominciato a riscontrare un aumento degli ordini compreso tra il 5 e il 10%, soprattutto dall'estero. A fare da traino sono stati i paesi del Nord Europa, fatta eccezione per la Russia, Francia, Germania e Stati Uniti, con la complicità di un dollaro abbastanza forte da favorire le esportazioni. A chiusura della stagione invernale con la crescita degli ordini e la contrazione della cassa integrazione, possiamo dire che Ideabiella nel 2015 è più forte dell'anno scorso».

Quali sono punti su cui lavorare con maggiore impegno per guadagnare ancor più terreno, sia a livello locale per il distretto Biella, che più in generale rispetto al Sistema Italia, anche alla luce dei recenti interventi del Governo su internazionalizzazione, lavoro e imprese?
«Di certo i nostri punti forti restano la qualità e l'innovazione. Il made in Italy ha, a tutt'oggi, un alto tasso di riconoscibilità e un'attrattiva molto forte, che fa presa sull'idea di lusso, gusto, creatività. Per i settori intermedi come la tessitura è fondamentale lavorare sull'avvicinamento al consumatore finale. Dobbiamo diventare ancora più presenti e visibili. All'interno di Milano Unica ci stiamo muovendo in questa direzione, oltre a Milano Unica China, a cui abbiamo partecipato in marzo, il mese prossimo saremo a Milano Unica New York. Una nuova tre giorni, dal 20 al 22 luglio, in cui le aziende di Ideabiella si presenteranno al mercato americano in una location di prestigio sulle rive dell'Hudson, con un'operazione di marketing mirata alla comunicazione. In questo senso siamo grati al viceministro allo Sviluppo Economico Carlo Calenda per l'investimento nell'internazionalizzazione che ha messo sul piatto in favore del T&A».

Tornando un attimo all'economia locale, le previsioni su Biella vedono per i prosimi mesi un aumento degli investimenti ed un'inversione di tendenza per l'occupazione. Oggi il tessile dove e su cosa deve investire?
«Il 2015 si chiuderà bene, anche per il 2016 siamo ottimisti. Per quanto riguarda la disoccupazione il discorso è complesso, così come la crisi l'ha portata avanti per molto tempo, ci vorrà pazienza per arrivare ad una vera inversione della tendenza. Per adesso si riduce la cassa integrazione, ed è un inizio. Rispetto al futuro, di certo dobbiamo continuare a coltivare l'aggregazione di filiera e il Made in. Per conquistare il consumatore finale è fondamentale mettere in luce tutti gli attori che creano prodotti di stile italiano, creando una partnership più coesa tra monte e valle della filiera».

Come si muoverà Ideabiella su questo punto?
«Negli anni passati gli imprenditori erano talmente presi dai crucci della crisi che il tempo per pensare ad altro si era davvero assottigliato, ora possiamo ricominciare a ragionare insieme. Ideabiella ha mantenuto nel tempo una forte coesione di immagine ed intenti imprenditoriali, siamo molto riconoscibili nel mercato e rimaniamo un punto di riferimento per gli stilisti, che vengono da noi e cercano i nostri prodotti. D'ora in poi punteremo a migliorare ancora i servizi della fiera e di avvicinarci al mercato finale».

E qui ci si riallaccia al Made in, al valore aggiunto della produzione tutta italiana, e al fenomeno del reshoring, ovvero il rientro in casa di cicli produttivi prima delocalizzati all'estero.
«Sì, il reshoring deriva anche da una richiesta precisa dell'utente. Per i tessuti di lusso o diretti al mercato del lusso accessibile – su cui pure Biella ha una buona presa – c'è un aumento della richiesta di tracciabilità, piace il prodotto tutto italiano. Il consumatore ha diritto di sapere da dove vengono i prodotti e noi abbiamo il diritto di comparire, di essere più visibili. In ambito strettamente normativo, tuttavia, a livello europeo credo ci sia un errore di approccio nel riunire in un'unica norma settori troppo diversi tra loro, che andrebbero analizzati singolarmente».

In chiusura, cosa si augura per il suo mandato di presidenza?
«Ringrazio PG Loro Piana per il lavoro splendido che ha fatto in questi anni, sarà difficile eguagliarlo e superarlo. Farò del mio meglio per rendere ancora più validi i servizi offerti dalla fiera e più conosciuto il brand Ideabiella».