19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
vini rossi d'estate

In Monferrato, alla riscoperta del Ruchè

Arriva dal Monferrato un raro e originale vino DOCG da uve autoctone, il Ruchè, il vino giusto per le calde serate estive

CASTAGNOLE MONFERRATO - In realtà i comuni che possono produrre e imbottigliare questo delizioso vino rosso leggero e piacevolissimo sono sette: Montemagno, Portacomaro, Grana, Refrancore, Scurzolengo, Varigi e appunto Castagnole Monferrato che condivide la denominazione con il nome del vitigno. L'estensione totale della denominazione è di circa 110 ettari, con assoluta priorità alla produzione delle Cantine Montalbera, che solo a Castagnole Monferrato, sommando i diversi vitigni, arriva ad un totale di 140 ettari vitati, con tanto di laghetto privato a rinfrescarne i filari.

IL RUCHÈ - Come spesso accade per i nomi dei vitigni l'etimologia è incerta, tuttavia si immagina che una chiesetta Benedettina di San Rocco contigua ai primi filari piantati abbia ispirato il nome, oppure che all'epoca dei Monaci Cistercensi, imprescindibili quando si parla di vino buono, abbiano associato il nome ai particolari arroccamenti di vigne che culminano nelle migliori esposizioni assolate. Relativamente giovane nella sua riscoperta, e cioè a partire dagli anni '80, il Ruchè ha trovato progressivamente la collocazione che merita nel panorama viticolo piemontese, rivelandosi anche un ottimo prodotto da esportazione, proprio quelli che prediligono i vini rossi, e li vorrebbero bere tutto l'anno, anche quando fa molto caldo.

MONTALBERA - Difficile condensare la scheda tecnica di una proprietà del genere nelle poche righe conformi all'agile comunicazione web generalista, ma per comprendere di cosa stiamo parlando basti pensare alle dimensioni di questa Azienda Agricola che possiede tre cantine in zona, e una estensione di vigneti che se tutti sommati portano il totale a circa 160 ettari : 75 di Ruchè, 18 di Grignolino, 20 di Barbera d'Asti, 5 di Chardonnay, 10 di Viognier, 5 di Sauvignon, oltre ad altri piccoli appezzamenti di vitigni internazionali e senza dimenticare i 15 ettari originali di Moscato di Castiglione Tinella e i 3 ettari di Nebbiolo da Barolo di Castiglione Falletto.

IL COLORE ED IL PROFUMO - Per produrre il Ruchè si possono usare, da disciplinare D.O.C.G. anche un 10 % di uve diverse : Barbera e Brachetto, che contribuiscono, a discrezione del produttore, a donare più o meno acidità, più o meno profumi vicini a fiori e frutti rossi, che ben si rilevano nel bicchiere, anche a temperature fresche, perché la contenuta trama tannica di questo vino consente di abbassarlo di temperatura fino alla soglia di un vino bianco senza perdere piacevolezza, freschezza, e personalità rara.

VINO ROSSO D'ESTATE - Poteva essere intesa come una provocazione qualche decina di anni fa, ma progressivamente nel tempo, sono sempre stati di più i produttori attenti a questa nicchia di mercato, quella che predilige i vini rossi ma che in estate non poteva provare la medesima piacevolezza bevendo qualche massiccio vinone concentrato e tannico al punto da diventare astringente se abbassato troppo di temperatura. Ricordiamo i nostri "vecchi" piemontesi con in mano ampi calici di Barbaresco o di Barolo, impegnati con le mani a coppa per riscaldare ulteriormente quei vini ancestrali che mai si volevano "aprire" al naso e ancor meno concedersi al palato. Beh, oggi sarebbero sorpresi nel vedere mettere in fresco un vino rosso, e riuscire a berlo al meglio, giovane o anche con qualche anno di affinamento sulle spalle.