28 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Mangiare fuori

A pranzo nella campagna novarese, alla Badia di Dulzago

A meno di un'ora d'auto dal Biellese, all'Osteria San Giulio, inserita da oltre 20 anni nel complesso dell'Abbazia fondata dagli Agostiniani quasi 1000 anni fa

BELLINZAGO NOVARESE - 15 abitanti, questo è il numero di residenti che varia raramente nella frazione Badia di Dulzago, situato a pochi chilometri da Novara e quindi neppure distante da Vercelli. Il complesso nato come luogo di culto nel XII secolo si è progressivamente sviluppato nei secoli diventando un microcosmo agricolo autosufficiente già dal XVII secolo, epoca in cui l'allevamento e l'agricoltura si diffusero anche qui, concorrendo alla formazione di una "socialità" che oggi chiameremmo azienda agricola auto sufficiente ed eco sostenibile; il borgo disponeva infatti anche di un forno per il pane, una scuola, la ghiacciaia interrata, il lattaio e il mulino per la farina.

IL BORGO - Si tiene a precisare che la località è visitabile nelle parti comuni senza nessuna limitazione di orario, percorrendo le stradine e i cortili pietrosi rigorosamente a piedi, anche se l'accesso in auto è possibile, però meglio lasciarla fuori, nei comodi parcheggi, e procedere intorno al borgo prima di entrarvi attraversando gli archi d'accesso. La Chiesa è invece visitabile solo il sabato pomeriggio e la domenica, anche se domandando ai residenti di entrare, una soluzione si potrebbe trovare anche in settimana. Parte delle corti e degli edifici sono dunque privati, mentre il ristorante Osteria San Giulio si apre alla più piacevole convivialità.

OSTERIA SAN GIORGIO - C'era una volta Il Grillo di Bellinzago Novarese, locale che fece parte di quello stellatissimo Michelin-Club novarese dal 1988 fino al 1992, quando, anticipando i tempi, i proprietari (già abbastanza stanchi di combattere con critici e clienti), decisero di smettere di confezionare la loro deliziosa di terrina di coniglio e aragosta, e restituire ad altri scopi gli ambienti de Il Grillo, che smise di saltellare proprio nel 1992. Restituirono anche la stella Michelin, che fu in seguito sostituita da un più confortevole e pacioccone Bib Gourmand.

RITORNO ALLE TRADIZIONI - Sono dunque già passati più di vent'anni da quando il trasferimento fu completato, qui, nella campagna novarese, in questo antichissimo borgo che si trova più o meno a metà tra la statale che da Novara porta al Lago Maggiore e quella che invece va verso Borgomanero, e quindi verso il Lago d'Orta. Detto così si capisce poco se non hai studiato la geografia del Piemonte, quindi meglio prendere come riferimento Novara e poi salire a nord, per un lago o l'altro.

COSA MANGIARE - La carta dei vini non è vastissima, e quindi per una volta ci si può concentrare al 100% sul cibo, che qui arriva in tavola in maniera travolgente quanto informale. Gli antipasti, in quantità indefinibile, potrebbero già rappresentare di loro un intero menù degustazione, invece bisognerebbe riservarsi spazio anche per gli agnolotti, la paniscia novarese, il merluzzo con verdure, le costine di maiale, lo stinco, e poi, prima del dessert, il gorgonzola San Lucio, autentica perla casearia del territorio, prima di ritornare a far due passi nel silenzio e nel relax che solo una Badia può regalare.