25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Basket/Lega A2 Gold

«Raspino a Biella? Nessuno s'è fatto vivo»

Parla l'agente dell'ex capitano dell'Angelico, in uscita da Pesaro, Massimo Raseni: «Molte altre offerte da altri club»

BIELLA - Tommaso Raspino sicuramente non giocherà a Pesaro (in Serie A). Molto probabilmente giocherà in Serie A2. Difficilmente lo farà Biella. Parola del suo agente, Massimo Raseni, ex allenatore del settore giovanile della società rossoblù negli anni Novanta del secolo scorso.

LE PAROLE - «Escludo la possibilità che il giocatore rimanga a Pesaro – specifica quasi categoricamente il procuratore -. Di offerte Tommaso ne ha diverse. Le stiamo valutando tutte. Molte arrivano dalla A2, tra cui quella di Ferentino, come ho sentito dire e letto su Internet. Ma si tratta di una possibilità come altre. Non la più sicura né la più importante, in senso lato. Nomi? Posso dire che ci sono più club, intenzionati a puntale al salto di categoria, che ci hanno contattato. Il che ci fa molto piacere». Drammatico il passaggio su Biella. «Nessuno si è fatto vivo... Non dovremo mica essere noi a farlo? - spiega Raseni -. Tommaso è stato capitano a Biella. E' stato un pilastro di una squadra e di un progetto. Per tornare mi pare legittimo che vada dimostrato un minimo di interesse e di rispetto per il suo ruolo e la sua storia. Dico questo senza alcuna volontà di polemica. Ma come semplice considerazione generale». Sul tema dei soldi Raseni la fa semplice, anche se certamente società più disponibili di Biella ce ne sono e legittimamente sono tenute in grande considerazione dal giocatore e dal suo agente. «Prima di parlare di soldi bisogna parlare di progetti e di ruolo – ribadisce l'ex allenatore -. Tommaso è biellese. S'è affermato a Biella. Queste cose contano. Per me e per il giocatore. Evidentemente non per qualcuno».

IL PUNTO – Pallacanestro Biella è in una fase molto difficile della sua storia. Il trauma della partenza di Fabio Corbani evidentemente ha scardinato molti equilibri. E soprattutto messo a nudo delle fragilità organizzative che hanno portato il club ad offrire la panchina prima ad Alessandro Ramagli (navigato professionistà, già biellese) e poi a Michele Carrea (giovane che non ha mai allenato una prima squadra, vice di A2)... Senza portare a casa nulla, se non due brutte figure. Una volta non sarebbe successo.