29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Regione Piemonte

Firme false, Pichetto attacca Chiamparino e la giunta

L'ex senatore biellese, oggi capogruppo per Forza Italia, contro il Pd dopo il pronunciamento del Tar: «Sicuramente non stiamo vivendo una pagina dignitosa per questa Regione»

BIELLA - «Dopo che il Tar ha lasciato aperta la querela di parte sulla lista del Partito Democratico di Torino, quale autorevolezza ha ancora il consiglio quando anche il suo presidente è sub iudice? Non è una questione di forma, bensì di sostanza. Domandiamo come Forza Italia l’autosospensione cautelativo del presidente Laus per opportunità politica». Sono queste le parole del capogruppo di Forza Italia, Gilberto Pichetto, a commento della nota vicenda che coinvolge il consiglio regionale piemontese.

Situazione paradossale
E ancora, aggiunge il biellese: «Questo è infatti un problema grave che coinvolge ben 8 consiglieri di questa maggioranza, tra i quali il presidente del consiglio regionale, un membro dell'ufficio di presidenza, il capogruppo di maggioranza e un assessore. Non è certo un problema che il centrosinistra può sottovalutare. Una questione ancora più paradossale vista la campagna elettorale della scorsa primavera, dove il Pd e il presidente Chiamparino utilizzavano termini quali legalità, trasparenza, ritorno al decoro, orgoglio e dignità».

Non c'è certezza del diritto
«Altro che risollevare la bandiera del Piemonte e dell'Italia, come affermava con sufficienza e supponenza Chiamparino durante le elezioni - conclude Pichetto, già senatore della Repubblica e avversario proprio di Chiamparino -. il consiglio è precipitato in una situazione ancora più grave. Sicuramente non stiamo vivendo una pagina dignitosa per questa Regione: né in termini di uniformità e certezza del diritto, vista la pronuncia del Tar, né di autorevolezza e dignità politica da parte di un partito dove la querela di falso dimostra che irregolarità ci sono state».