28 marzo 2024
Aggiornato 12:30
In bocca al luppolo

Fermenti in casa Menabrea: investimenti, ricerca di nuovi mercati e ristrutturazioni in corso

Sempre più apprezzata in Italia ed in una trentina di paesi al Mondo, l'orgoglio biellese guarda lontano

BIELLA - In giro per l'Italia è diventato abbastanza normale sentirsi proporre una birra d'altrove, e per chi come noi è cresciuto con quel profumo di lieviti al naso è abbastanza normale. Una Menabrea in fresco ormai la trovi quasi ovunque in giro per lo stivale, così come in mezza Europa, anche quella Anglo Sassone.

PROFUMO DI BIRRA - Da ragazzi lo si definiva un profumo di «pancotto» quello che aleggiava tra via Cesare Battisti e via Ramella Germanin, mentre appoggiavamo la Vespa sul cavalletto prima di andare a farci pizza e birra, proprio li, dove aleggia aria diversa, di rinnovamento, ma conservando quei profumi di lieviti e di fermenti. Un quartiere, un luogo che ha segnato la vita di una generazione di sopravvissuti, quelli senza casco in moto, quelli che a scuola ci sono sempre andati non accompagnati, quelli che in macchina ... senza poggia testa o cinture di sicurezza, ma siamo ancora qui, con un po' più di pancia ma felici di goderci una Menabrea.

NOVITÀ - Da quello che si può leggere e interpretare on web, o perfino ribadire, il progetto interesserebbe sia il reparto produttivo che quello distributivo. I propositi? Ristrutturare e innovare lo stabilimento per accrescere la produzione, con una visione del mondo a medio termine, diciamo sui 3/5 anni, tempi necessari per vedere realizzata una nuova catena di fermentazione e di imbottigliamento, in attesa che anche il mitico ristorante che ha segnato la vita tormentata di almeno tre generazioni si adegui alle nuove tendenze.