28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Mistero in Valle Cervo

63 animali morti in 2 anni: per l'agricoltore è avvelenamento ma del veleno non c'è traccia

Continuano le misteriosi morti di bestiame nell'azienda agricola Rondanella a Bariola Superiore, San Paolo Cervo, dove in in due anni sono deceduti 63 capi. Il titolare, Luca Oreste Pozzato, non ha dubbi: «qualcuno li uccide», ma le analisi condotte dal centro di zooprofilassi di Torino hanno evidenziato solo un forte stato di anemia nelle bestie, un'eccessiva magrezza e la loro spossatezza

SAN PAOLO CERVO – Continuano le misteriosi morti di animali nell'azienda agricola Rondanella a Bariola Superiore, San Paolo Cervo, dove in in due anni sono deceduti 63 capi di allevamento. Il titolare, Luca Oreste Pozzato, non ha dubbi: «L'unica cosa certa che emerge che gli animali sono stati avvelenati», ha scritto in un lungo post sulla pagina Facebook La Rondanella, riferendosi alle analisi condotte dal centro di zooprofilassi di Torino, che ha ispezionato le stalle ed esaminato i corpi delle bestie decedute.

DI VELENO NON C'E' TRACCIA - In realtà lo scorso anno i tecnici hanno escluso l'avvelenamento del bestiame, rilevando un forte stato di anemia nei capi, un'eccessiva magrezza e la loro spossatezza. Secondo la veterinaria dell'Istituto, Cristina Casalone, anche non essendo accertata una causa dei decessi «non si tratta di morte naturale». Il caso è finito anche sul tavolo dei carabinieri di Andorno, che hanno avviato le indagini per comprendere cosa stia accadendo alla Rondanella.

SITUAZIONE FINANZIARIA DISASTROSA - Intanto Pozzato si dice esausto: «Non contenti alcuni personaggi hanno ostacolato in tutti i modi il mio lavoro con cattiveria inaudita per screditare la mia persona e la mia famiglia. Persone che nella loro vita hanno solo fatto del male ad altri... e anche in questo caso denunce e querele. Tutto questo a reso la mia situazione finanziaria disastrosa come si può immaginare. Oggi... oggi i miei animali continuano a morire, altri vengono presi a bastonate, sotto gli occhi di molti, solo perché sono miei, da personaggi che non si possono definire persone che non hanno nessun titolo su cose o esseri viventi. Sono della valle e basta dire che Pozzato ha spostato un sassolino e succede il fini mondo. Mentre chi se ne frega se 63 bestie muoiono in modo orrendo, tanto sono di un foresto...». L'allevatore non si sente supportato nemmeno dalle istituzioni locali, che dice hanno preso le distanze dalla vicenda.