19 marzo 2024
Aggiornato 03:00
Sanità

Del vecchio ospedale non si butta via nulla (o quasi)

L'Asl di Biella ha recuperato circa un terzo degli arredi del vecchio ospedale, 7mila beni tra apparecchiature, dispositivi, presidi di varia natura, ed altri oggetti di utilizzo quotidiano, e li ha redistribuiti nella nuova struttura di Ponderano. Altri 7mila sono andati agli uffici dell'azienda sanitaria locale e del Piemonte e ad associazioni di volontariato che ne hanno fatto richiesta

BIELLA – L'Asl di Biella ha recuperato circa un terzo degli arredi del vecchio ospedale, 7mila beni tra apparecchiature, dispositivi, presidi di varia natura, ed altri oggetti di utilizzo quotidiano, e li ha redistribuiti tra novembre 2014 e la primavera del 2015 nella nuova struttura di Ponderano per essere riutilizzati dai diversi servizi e dai reparti.

Altri 7mila, dei 24mila beni dell'ex struttura sanitaria in città sono stati distribuiti tra le altre strutture territoriali dell’Asl di Biella, tra le aziende sanitarie del Piemonte e tra le associazioni di volontariato che ne hanno fatto richiesta. Nel periodo tra febbraio e aprile 2015, infatti, l’Asl di Biella ha ceduto beni di cui non aveva più necessità ad alcuni ospedali del Quadrante nord orientale e, nel maggio scorso, anche ad altri della regione. Dal mese di giugno, poi, la distribuzione sta interessando circa 25 associazioni che, in alcuni casi, operano con attività di volontariato anche nei paesi più poveri, spesso piegati da calamità naturali e malattie. Parte dei materiali già donati alle associazioni, infatti, sono stati utilizzati anche per aiutare le popolazioni del Nepal colpite dal recente terremoto.

Luigi Ledda, responsabile della Struttura Semplice Affari Patrimoniali dell’ASL di Biella, ha commentato: «La soluzione adottata sta consentendo di utilizzare più dei due terzi (in realtà meno, 14mila su 24mila, ndr) dei beni che erano rimasti nell’ospedale di via Caraccio (Biella), limitando sprechi e restituendo nuovo valore a questi stessi beni. E’ un’operazione importante, che sta impegnando notevolmente il personale aziendale, ma che viene effettuata proprio con l’obiettivo di recuperare quanto più possibile. Inoltre, si stanno valutando altre soluzioni per poter mettere a disposizione della collettività i beni in buono stato che possono ancora avere una certa utilità. Così facendo, solo una minima parte di quanto il vecchio ospedale contiene, e che di fatto non può più essere utilizzato, verrà destinato alla rottamazione».