Dopo la rivolta della pizza barricate anche a Cossato
Gli immigrati si sono asserragliati all'interno del centro accoglienza, utilizzando i letti e il mobilio, così da non permettere l'accesso all'edificio ai responsabili. Sul posto sono giunte diverse pattuglie delle forze dell'ordine. Nei giorni scorsi gli ospiti avevano preteso 40 pizze al posto del cibo cucinato per loro
COSSATO – Dopo che ieri sera i profughi ospitati nel centro di accoglienza di Zimone si sono asserragliati all'interno della struttura non facendo entrare i responsabili, per la seconda volta in pochi giorni, una situazione analoga è andata in scena questa mattina a Cossato.
Gli immigrati hanno eretto barricate, utilizzando i letti e il mobilio della struttura d'accoglienza, così da non permettere l'accesso all'edificio. Sul posto sono giunte diverse pattuglie delle forze dell'ordine, alcuni rappresentanti della Prefettura e il sindaco, Roberto Corradino. Anche a Cossato durante il weekend c'erano state proteste, con gli stranieri che chiedevano abiti più pesanti per l'inverno e pretendevano 40 pizze al posto del cibo cucinato dai responsabili della struttura. L'ultima rivolta però è stata scatenata dal mancato pagamento ad alcuni ospiti della diaria, 2,50 euro al giorno, prevista per ogni richiedente asilo; una volta ricevute le rassicurazioni che presto avranno il denaro i profughi si sono calmati.
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