29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Cronaca

Proteste sul tetto del carcere, i sindacalisti: «L'avevamo detto»

Donato Capece, segretario generale del Sappe: «Mi preoccupa il fatto che possa passare il principio, come avevamo per altro previsto, che per ottenere qualcosa ai detenuti basta mettere in atto una protesta e salire sui tetti. E questo è inaccettabile prima ancora che costituire l’ennesino grave precedente che andrebbe ad alimentare la già elevata tensione nei penitenziari»

BIELLA – Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) è intervenuto sulla nuova protesta nel carcere di Biella, dove due stranieri sono saliti sul tetto del vecchio padiglione del penitenziario di Viale dei Tigli dando vita ad un azione di protesta per ottenere l’uno il trasferimento dell’Italia e l’altro di essere ascoltato dal Comandante di Reparto. Per Capece si tratta della «probabile conseguenza dell’altro grave precedente occorso, sempre nel carcere di Biella, lo scorso 22 settembre».

EPISODIO GRAVE - Il sindacalista ha spiegato: «E’ un grave episodio, a nostro avviso conseguenza dell’altrettanto inquietante episodio messo in atto a fine settembre da un altro detenuto che sollecitava (ottenendolo!) il trasferimento nel carcere di Alba. La Polizia Penitenziaria e i Vigili del Fuoco hanno gestito, ancora una volta, l’evento critico di ieri nel modo migliore tanto che i poliziotti penitenziari del carcere sono stati bravi a convincere i due a scendere dal tetto verso le 19.30. I due detenuti sono uno entrambi magrebini, uno algerino e l’altro marocchino, entrambi ristretti per spaccio di droga. Mi preoccupa il fatto che possa passare il principio, come avevamo per altro previsto, che per ottenere qualcosa ai detenuti basta mettere in atto una protesta e salire sui tetti del carcere. E questo è inaccettabile prima ancora che costituire l’ennesino grave precedente che andrebbe ad alimentare la già elevata tensione nei penitenziari».

GRAVE PROBLEMA DI SICUREZZA - Del caso ha parlato anche Vicente Santilli, segretario regionale del Sappe Piemonte: «E' grave e ingiustificato quanto accaduto a Biella, che vede ancora una volta il personale di Polizia Penitenziaria di Biella costretto a condizioni di stress lavorativo oltre l’ordinario. Ma nel contempo auspico che l’Amministrazione penitenziaria non sottovaluti questa ennesima grave protesta ( e adotti adeguati provvedimenti per stroncare sul nascere quel che sta diventando un grave problema di sicurezza e ordine all’interno del carcere di Biella». La direttrice del penitenziario, Antonella Giordano, ha negato che via sia un pericolo sicurezza all'interno della struttura.