19 aprile 2024
Aggiornato 08:00
La polemica

«Rave-party» tra illegalità e prevenzione impossibile. Che si può fare?

In arrivo centinaia di denunce per la festa di sabato scorso negli spazi Aiazzone. Ma rischi e conseguenze penali sono minime e le forze dell'ordine hanno le mani legate. In arrivo nuove misure di sicurezza

BIELLA - E’ in arrivo una pioggia di denunce per i giovani e i giovanissimi che, lo scorso fine settimana, hanno riempito l’ex casa del mobile di quello che fu l’impero di Giorgio Aiazzone. Erano alcune migliaia, secondo fonti giornalistiche. Anche se nessuno ha i dati certi. Certo erano in tanti. Arriveranno quindi centinaia di denunce. Questione di qualche giorno. Con quale risultato? Ecco, questo è il punto.

Forze dell’ordine con le mani legate...
Per le forze dell’ordine è impossibile, o quasi, bloccare queste manifestazioni una volta iniziate. L’arrivo dei frequentatori dei «rave» è velocissimo. E quando polizia e carabinieri si trovano di fronte a centinaia di persone, o migliaia in poco tempo, diventa pericoloso e complicato eseguire operazioni di forza. Anche solo chiedere documenti può generare reazioni violente e quindi rappresentare l’accensione di una miccia. In Italia, storicamente, situazioni analoghe sono finite anche in tragedia. Quindi a Biella, come altrove, quasi sempre, gli uomini in divisa optano per un controllo a distanza e non invasivo. Il popolo dei «rave» sa di essere controllato ma anche che l’evento non sarà impedito o bloccato. Conseguenze?

Rischi legali quasi nulli
Anche questo è un discorso poco lusinghiero. Tutte le denunce effettuate ai danni di queste persone, spesso, cadono nel nulla: o in prescrizione o, con un buon avvocato, in un non luogo a procedere. Identificare un ragazzo pieno di tatuaggi sulla Trossi la domenica mattina dopo la festa, non è proprio una prova che sia stato all’evento, anche se è residente a Frosinone e non ha parenti o motivi per raggiungere il Biellese... Anche prendere il numero di targa di un’automobile, magari posteggiata nei pressi dello spazio, non rappresenta una prova buona per un Tribunale. Questo non rende inutile il lavoro delle forze di sicurezza, che comunque in questo modo schedano e controllano centinaia di persone e i loro spostamenti. Non va infatti dimenticato che, dietro ad un evento come quello di sabato scorso, c’è molta musica e divertimento ma anche un enorme quantità di illegalità: spaccio di droga soprattutto.

Soluzioni?
Se è quasi impossibile bloccare questi eventi, se le armi giuridiche sono spuntate e la prevenzione complessa (tramite Internet gli interessati comunicano in tempi rapidissimi) l’unica soluzione resta la protezione del sito. Per evitare quindi che migliaia di giovani accedano all'ex casa del mobile vanno quindi studiate misure che rendano impossibile l’ingresso dei mezzi. Non tanto l’accesso alle persone (obiettivo non realizzabile vista la vastità dell’area) ma dei camion che portano le casse musicali e che vendono alcolici. La prossima volta che gli organizzatori di «rave» faranno una ricognizione dell’area tra Verrone e Gaglianico, potrebbero trovare qualche sorpresa...