20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Biella

Gli studenti biellesi alla scoperta della mostra di Stefano Ceretti

Gli scatti di “Black Hands White” raccontano la storia di malattia e di riflessione dell'autore. Esposizione all'interno dell'ospedale. Ospiti i ragazzi dello Scientifico

BIELLA - Circa 140 studenti del Liceo Scientifico «A. Avogadro» hanno visitato, nei giorni scorsi, la mostra del fotografo Stefano Ceretti, allestita nell’atrio del nuovo ospedale. L’esposizione si intitola «Black Hands White» e nasce a seguito dell’esperienza di malattia che l’autore ha affrontato con autoironia e accettazione. «Nel 2001 mi è stato diagnosticato un linfoma - ha spiegato Ceretti ai ragazzi -. Il percorso che mi ha portato alla guarigione è stato caratterizzato da luci e ombre. Ad un certo punto, quando ogni parte del mio corpo non aveva più la forza di rispondere, stremato dalla malattia e dalle chemioterapie, comunicavo le mie emozioni attraverso le mani. Da questa esperienza ho tratto ispirazione per la realizzazione di «Black Hands White». E’ una serie di 45 scatti in bianco e nero che immortala le mani di due persone di colore. Ho fatto questa scelta perché il contrasto tra il dorso scuro e il palmo chiaro sottolinea il dualismo dell’esistenza umana, fatta di momenti positivi e periodi negativi, come quelli che ciascuno, per un motivo o per un altro, vive nella propria esistenza».

Arte e sanità

Stefano Ceretti ha esposto gli scatti di «Black Hands White» anche a Milano, Berlino e New York ed è pertanto prestigioso poterne disporre anche all’interno del nuovo ospedale, come spiega Gianni Bonelli, direttore generale dell’Azienda sanitaria locale: «Il nuovo ospedale è un luogo di cura e di cultura, perché la presa in cura della persona avviene a 360 gradi, sia sotto il profilo clinico sia sotto il profilo psicologico ed emozionale. Artisti biellesi di fama internazionale (Michelangelo Pistoletto, Ugo Nespolo, Omar Ronda), hanno già firmato alcuni degli allestimenti presenti nel nuovo ospedale e la possibilità di avere qui la mostra temporanea di Ceretti, che ringrazio, si inserisce in questo contesto di valorizzazione della struttura sotto il profilo culturale».

Il mondo della scuola

All’incontro tra Stefano Ceretti e i ragazzi del Liceo Scientifico era presente anche il dirigente scolastico Donato Gentile, che ha ripercorso la storia della fotografia con riferimenti specifici al patrimonio fotografico del territorio biellese e ai suoi protagonisti: «Era la metà dell’Ottocento quando Giuseppe Venanzio Sella, fratello del ministro Quintino Sella, si interessò di fotografia. Ha scritto il «Plico del fotografo», un vero e proprio manuale teorico e pratico, che ha realizzato attingendo dalle sue conoscenze in ambito chimico. La tradizione della fotografia biellese è proseguita con esempi illustri nel corso dei decenni. Oggi, la possibilità per gli studenti di visitare la mostra di Ceretti è un ulteriore esempio della preziosa collaborazione ormai consolidata tra l’Azienda sanitaria e il nostro Istituto scolastico».