27 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Cronaca e memoria

Il Biellese ricorda la tragedia della Pettinatura Italiana

Il 9 gennaio 2001 tre operai morirono e altri sei rimasero gravemente feriti per un'esplosione in fabbrica. Domenica prossima commemorazione. Intanto studi nell'archivio per tenere viva la memoria e il desiderio di giustizia per uno degli incidenti sul lavoro più gravi degli ultimi decenni

VIGLIANO - Il 9 gennaio 2001 andò a fuoco il reparto carderia della Pettinatura Italiana, causando la morte di Carlo Coletta di Ponderano, Renzo Triban di Candelo e Graziano Roccato di Valdengo e gravi ferite ad altre sei persone, di cui tre con ustioni di ampiezza tale da provocare lesioni permanenti. Fu uno degli incidenti sul lavoro più drammatici degli ultimi decenni nel Biellese, sconvolto per i fatti. A distanza di quindici anni da questo tragico evento, il gruppo di ex dipendenti della «Pettina» che ha sempre tenuto vivo il ricordo dei propri amici e colleghi, ha organizzato una cerimonia di commemorazione, che si terrà domenica 17 gennaio, alle 10 nella chiesa di San Giuseppe Operaio. In rappresentanza dell’intera collettività viglianese, parteciperà il sindaco, Cristina Vazzoler.

Le parole del sindaco
«Il rogo del gennaio 2001 alla Pettinatura Italiana è una ferita ancora aperta. E’ stato l’incidente sul lavoro più grave mai avvenuto in una fabbrica biellese - ha detto -. Con il suo portato di morte, di dolore, di lesioni permanenti, di ricerca di giustizia per i familiari, i colleghi e la comunità. Quello delle morti sul lavoro è un tema di estrema attualità, in un momento in cui la ricerca di un posto di lavoro è faticosa e mantenere il proprio posto, per chi ne ha uno, deve assolutamente coniugarsi con i principi della sicurezza, della salute, del benessere. Le condizioni di lavoro devono preservare la salute delle persone, non possono in alcun modo porsi in contrasto o sottovalutare la sicurezza. L’incendio alla «Pettina» cadeva poi in un momento in cui quella fabbrica, e molta parte dell’industria locale, manifestava i segni profondi di una crisi congiunturale che ha causato la perdita di centinaia di posti di lavoro nel nostro Biellese. Ora a noi, che siamo amministratori in questi momenti difficili, ma siamo cresciuti in anni in cui la Pettinatura Italiana dava lavoro a migliaia di persone, spetta il difficile compito di saper guardare al futuro ripensando a questi luoghi con una differente idea di lavoro, di futuro. La Pettinatura Italiana è centrale nella nostra progettualità, che tende a cercare nuovi sbocchi per una parte degli edifici che un tempo furono opifici produttivi: a partire dalla valorizzazione dell’archivio, che ci è pervenuto e che ci sentiamo in dovere di restituire, nel suo contenuto storico di eccezionale importanza, alla collettività. Giorno dopo giorno, lo studio di questi documenti sta rivelando notizie, curiosità e legami fra Vigliano ed il contesto italiano ed europeo».

Lo sguardo verso il futuro
«Studiare questo passato è un dovere morale nei confronti della storia del paese, della fabbrica che ne ha segnato così profondamente l’evoluzione, dei morti che commemoriamo il 17 gennaio a San Giuseppe e dei feriti che quotidianamente portano i segni di quella enorme tragedia» ha concluso l'amministratore del paese.