25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
Il lutto

Cattani morto per l'uranio impoverito? Lo stabilirà un giudice

La morte del carabiniere (45 anni) nei giorni scorsi aveva colpito tutta la comunità biellese

BIELLA - A distanza di una settimana dalla morte, un giudice del lavoro ha aperto un fascicolo sul dramma di Alberto Cattani (45 anni, malato di tumore da alcuni anni). Il carabiniere aveva fatto richiesta al Ministero dell'Interno del riconoscimento di "vittima del dovere", dopo aver contratto una forma tumorale molto probabilmente riconducibile al contatto con le polveri d'uranio impoverito presenti nelle armi dei soldati italiani in forza nelle missioni di pace. Il Ministero dell'Interno però non ha accolto la richiesta del carabiniere, la cui morte nei giorni scorsi ha colpito tutta la comunità biellese. Sarà ora un giudice del lavoro a stabilire il collegamento tra la malattia, il decesso di Cattani e l'esposizione a sostanze nocive avvenuta durante il servizio all'estero del soldato. Nei giorni scorsi l'apertura del caso. A fine ottobre, la probabile sentenza. Cattani tra il 5 agosto del ’99 e il 12 febbraio del 2000 venne inviato in Bosnia Herzegovina nell’ambito delle operazioni di una missione internazionale.