28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Economia

Confesercenti dice no al nuovo centro commerciale di via Ivrea

Progetto bocciato per Angelo Sacco che non nasconde le sue preoccupazioni per le innumerevoli criticità dell'iniziativa

BIELLA - E' ancora aperta la discussione riguardo l’insediamento di un nuovo centro commerciale nel centro di Biella. In questi giorni i Consiglieri Comunali di Biella saranno chiamati a votare una delibera che, lo autorizzerà.

Un progetto con molte criticità
Ma il caso, questa volta non lascia indifferente Confesercenti che si dice contraria al progetto. Ad esprimere le proprie perplessità riguardo al caso è il presidente Angelo Sacco che invita la cittadinanza a notare alcuni aspetti: «L’area destinata all'insediamento è un’area industriale dismessa per cui occorrerà modificare la destinazione d’uso facendola diventare commerciale dando vita a due immediate conseguenze: un ulteriore incremento della superficie destinata alla grande distribuzione ed un introito per le casse comunali di circa 400.000,00 di oneri di urbanizzazione. Il Comune di Biella avrebbe inoltre il vantaggio del recupero di un’area oggi degradata con la realizzazione di importanti opere di urbanizzazione». Una prima analisi positiva ma che secondo il presidente Sacco nasconde non poche criticità. Le esigenze urbanistiche non possono sovrastare quello che accadrebbe ad esempio agli esercizi di vicinato e gli altri esercizi commerciali esistenti che sarebbero fortemente penalizzati con grave rischio di sopravvivenza e prevarrebbe la logica del «mercato» come unico elemento in grado di gestire il commercio in città.

Evitare di ritrovarsi «nell'anarchia più totale»
In merito alla proposta del consigliere Benito Maria Possemato di reinvestire automaticamente gli oneri di urbanizzazione a sostegno degli esercizi di vicinato esistenti a favore dei piccoli negozi della città il presidente di Confesercenti commenta: «Non è tecnicamente corretto sostenere che gli oneri di urbanizzazione possano essere, tout court, investiti a favore degli esercizi commerciali esistenti. Se per tutte le aree industriali dismesse, la città di Biella dovesse usare lo stesso meccanismo, ci troveremmo nell’anarchia più totale; è fondamentale, quindi, pensare al Consiglio Comunale come organo di governo e indirizzo nelle scelte strategiche che la giunta deve adottare. Sarebbe inverosimile che dietro ad una semplice offerta del privato si debba per forza dire di si perché diversamente si verrebbe tacciati di non capire il bene della città».