28 marzo 2024
Aggiornato 23:30
Ambiente

Greenoil spegne le polemiche sull'impianto di Mottalciata

L'azienda spiega come funzionerà il progetto per il recupero di olii alimentari esausti finalizzato alla produzione di biodiesel

MOTTALCIATA - Clelia Lovati, titolare della Greenoil di Mottalciata, ha deciso di replicare a quanti, in questi mesi, hanno alimentato la polemica riguardo le attività dell'impianto di Mottalciata: «Fare impresa è difficilissimo e lo è ancora di più quando si cerca di fare qualcosa di innovativo, dai risvolti tecnici che si prestano, purtroppo, a facili fraintendimenti e strumentalizzazioni – spiega Lovati - Per questo, oggi, è necessario fare chiarezza, sgombrando il campo da equivoci e falsità nate da una lettura disinformata e superficiale del nostro progetto».

Come «Paragonare il DDT alla citronella»
Il processo industriale di Greenoil prevede la produzione di biodiesel grazie alla trasformazione rispettivamente di un rifiuto e di una materia prima: olio alimentare esausto, risultato da attività di cucina e ristorazione o dalla raccolta differenziata urbana, e sego (grasso fuso ad uso alimentare per la produzione di margarina, sapone e candele, ecc, e a  uso zootecnico per la produzione di mangimi per animali ecc. ed uso industriale per la produzione di biodiesel ecc.), un materiale che non verrà bruciato né tantomeno prodotto nello stabilimento ma che giungerà prelavorato direttamente in autobotti per la produzione di biodiesel, come stabilito dalla normativa vigente. «L’idea di Greenoil – continua Lovati - è nata due anni fa proprio come risposta ad una duplice esigenza di efficienza e sostenibilità: da un lato, infatti, ci sono gli olii alimentari esausti che possono essere raccolti e che, da rifiuto, possono diventare un’importante risorsa; dall’altro c’è la possibilità di realizzare il biodiesel, un tipo di carburante 'verde' sia in termini di emissioni che di impronta ecologica. Questo è il core business della nostra attività ed è per questa ragione che il fatto di essere paragonati ad attività industriali come un petrolchimico o una centrale nucleare non solo è totalmente scorretto, ma è agli antipodi rispetto alla nostra idea imprenditoriale. Sarebbe come paragonare il DDT alla citronella per scacciare le zanzare».

Nessun materiale pericoloso
Greenoil non intende trattare o ritirare alcun tipo di materiale caratterizzato da rischi sanitari (comprese quindi carcasse di animali o simili), ma si avvarrà unicamente della materia prima certificata e tracciata da parte di fornitori qualificati già trattata conformemente a quanto previsto dalle normative sanitarie vigenti. Per Greenoil, proprio per le sue caratteristiche, l’impianto di produzione di biodiesel di Mottalciata potrà rappresentare invece una vera e propria innovazione per l'ambiente: «Non vogliamo alimentare sterili polemiche – conclude Clelia Lovati - il nostro sogno è realizzare un’attività industriale che guarda all’ambiente e che potrà avvalersi di personale qualificato, facendo nascere a Mottalciata una piccola ma significativa realtà di trasformazione di combustibile 'verde'».