20 aprile 2024
Aggiornato 10:30
Cultura

Biella: ancora proposte per il nome della biblioteca

Arriva il nome del pittore Giuseppe Biasi individuato dal presidente provinciale di Fratelli d'Italia Andrea Delmastro

BIELLA – Continua la discussione intorno all'intitolazione della nuova biblioteca della città. Il dibattito sulla figura a cui dovrebbe essere intitolata è ancora aperto e dopo la proposta del critico letterario Giacomo Debenedetti, arriva la nota (polemica) del presidente provinciale di Fratelli d'Italia Andrea Del Mastro delle Vedove con la proposta del pittore del '900 Giuseppe Biasi, che proprio a Biella trovò un luogo proficuo per la propria attività e dove, andò incontro alla propria tragica fine.

Un grande pittore e illustratore del '900
Figura potente dell'illustrazione e della pittura sarda, fu un importante autore europeo del XX secolo; nato a Sassari nel 1885 si laurea in giurisprudenza ed inizia la propria carriera pittorica collaborando con la pittrice nuorese Grazia Deledda, futuro premio Nobel per la letteratura, oltre a lavorare con i più importanti periodici italiani del primo '900. Nel 1909 debutta alla Biennale di Venezia con l’acquerello Processione nella Barbagia di Fonni ma la vera consacrazione nazionale l'avrà di li a poco partecipando nel 1913 alla prima mostra della «Secessione romana» la quale, ultima fra le «Secessioni europee», nasce come quelle da un distacco da un gruppo di pittori e scultori da quelli che erano gli stili comuni. L'avvento del Fascismo lo vede in una posizione critica che gli costa l'invito alla biennale del 1922, successivamente effettuerà un lungo soggiorno in Africa alla ricerca di nuovi stimoli e sperimentazioni. Tornato in Italia alla fine degli anni '20 lavora tra la Sardegna e il nord Italia con fasi altalenanti di successi e difficoltà economiche. Nel 1942 si trasferisce a Biella, area economicamente più florida rispetto ad altre dell'Europa in guerra e dove il nostro può trovare un collezionismo ricettivo nei confronti della propria opera. Accusato assurdamente ed ingiustamente di essere una spia delle SS, morirà ad Andorno Micca il 20 maggio 1945 in seguito ad un tumulto sfociato durante il trasferimento da un carcere ad un altro.

Un uomo a cui Biella deve delle scuse
«Giuseppe Biasi non solo fu un grandissimo pittore italiano ed esponente di spicco di quelle avanguardie che all'inizio del '900 vollero rompere con la cultura tradizionale ma fu soprattutto un uomo a cui Biella deve chiedere scusa – spiega Andrea Delmastro - numerose testimonianze di testimoni raccontano che fu ucciso non a seguito di processo ma per le botte che gli furono inferte dalla popolazione andornese che probabilmente lo vide come un capro espiatorio su cui sfogare le tensioni degli ultimi anni di guerra»