26 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Cronaca

Aeroporto, l'ultima spiaggia è l'affitto. Altrimenti liquidazione

Parla il presidente provinciale, Ramella Pralungo, sullo scalo di Cerrione: «Nessuna alternativa. E io non ho mai messo soldi per una cattedrale nel deserto»

BIELLA - Solo l'affitto dell'infrastruttura potrà evitarne la liquidazione. Sembra questo l'unico futuro possibile per l'aeroporto di Cerrione, che nessuno pare intenzionato a comprare visti gli alti costi di gestione e le poche garanzie di margini di guadagni. Nei mesi scorsi, infatti, diversi bandi erano andati deserti.

Parla il presidente
«Vogliamo l'ennesima cattedrale nel deserto? Le nuove generazioni non possono pagare le spese delle vecchie, che senza lungimiranza né programmazione hanno pensato ad opere pubbliche che hanno solo generato costi e mai profitti per la collettività». Usa toni duri il presidente provinciale Emanuele Ramella Pralungo per inquadrare la vicenda.

Il punto
L’unico acquirente che si è presentato al bando indetto dalla Provincia (offrendo mille euro) è stato la società che opera all’interno dello scalo: Air Vergiate, che potrebbe anche affittare la pista. La società però non ha in mano le fideiussioni bancarie per coprire il deficit di 1,6 milioni di euro che grava sull'infrastruttura. Il 91% delle quote della Sace (società che gestisce l'aeroporto) sono sti di proprietà di Regione Piemonte, Provincia di Biella, Fondazione Crb, Banca Sella e Camera di Commercio.

Il futuro
«Da quando io sono presidente della Provincia, l'ente non ha dato un soldo - puntualizza Ramella -. L'affitto? Sì, ci stiamo lavorando. Alternative non ce n'è. L'idea è di affidare l'aeroporto a qualcuno che per un anno o due anni gestisca il tutto, evitando agli enti pubblici di spendere altri soldi. Dopodiché maturato il tempo di capire se lo scalo può generare profitti, sarò possibile pensare a vendite o cessioni. Altrimenti l'alternativa è la chiusura». I tempi stringono. L'accordo va trovato entro giugno.