29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
Tessile & Lavoro

Crisi Cerruti, la contro-proposta: «Lavorare meno, lavorare tutti»

Riunione tra sindacati e lavoratori, dopo l'annuncio dei 60 esuberi dell'azienda: niente licenziamenti, sì a meno ore. Possibile? Il 12 luglio il faccia a faccia tra rappresentanti di operai e di impiegati con i dirigenti.

BIELLA - Lavorare meno per lavorare tutti. O almeno rendere il più indolore possibile la ristrutturazione aziendale annunciata. E' un po' questa la sintesi dell'accordo tra i sindacati e i dipendenti del Lanificio Cerruti che, tre settimane fa, si sono visti annunciare l'esubero di ben 60 dipendenti. Un annuncio che ha colpito come una mazzata il territorio che, di nuovo, s'è trovato di fronte ad una crisi gravissima di un'azienda storica e conosciuta nel mondo come un'eccellenza per la qualità dei suoi prodotti. Lo scenario della crisi insomma s'è ripresentato sotto il Mucrone, con inevitabili  conseguenze per il tessuto sociale, già provato da anni di licenziamenti e perdita di posti di lavori.

Lavorare meno, lavorare tutti?
Nei giorni scorsi i vertici sindacali hanno incontrato i lavoratori ed i loro rappresentanti. Sono emerse molte opinioni e non tutti sono d'accordo sull'idea di ridurre l'orario di lavoro di tutti in modo da ridimensionare, o addirittura azzerare, gli esuberi annunciati ((quasi tra le lacrime) da Nino Cerruti. I dipendenti attualmente in forza nell'azienda sono circa 400. Ora i sindacati si misureranno con i vertici aziendali per capire gli spazi di manovra di questa proposta, tecnicamente non semplice da realizzare poiché comporterebbe una difficile riorganizzazione della produzione. L'appuntamento per martedì 12 luglio, con un nuovo faccia a faccia.