16 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Cronaca

Otto aziende biellesi denunciate dalla Guardia di finanza

Si chiama «Penelope» l'operazione che ha permesso di scoprire un giro di fatture false del valore di 270 milioni di euro. Affari che toccavano persino Polonia e Slovacchia

BIELLA – Un presunto giro di fatture per operazioni inesistenti nel settore del commercio dei filati è stato scoperto dalla Guardia di finanza di Clusone in provincia di Bergamo. Il valore è stimato complessivamente intorno ai 270 milioni di euro ed ha generato un danno per l’erario di 40 milioni.

Denunciate 58 persone, 8 in provincia di Biella
L’indagine, nominata dai militari «Penelope», è cominciata da una verifica condotta nei confronti di una società di Cene, nella Bergamasca, che, in due anni, aveva registrato un’improvvisa esplosione del volume d’affari. L'operazione ha portato alla denuncia di 58 persone, 15 delle quali accusate di associazione per delinquere. Coinvolte in tutto 96 società italiane e 12 estere. Delle persone denunciate, 6 sono residenti in provincia di Bergamo, 9 in provincia di Milano, 16 in provincia di Varese, 8 in provincia di Biella, mentre i restanti soggetti sono residenti in varie parti d’Italia.

Un carosello che passava anche da Polonia e Slovenia
Il giro di fatture false partiva da soggetti economici italiani per poi proseguire attraverso una serie di società filtro appositamente costituite in Polonia e Slovacchia, per poi tornare sul territorio nazionale attraverso una serie di società cartiere e concludersi nelle stesse imprese che avevano dato inizio al giro di affari fittizi, il tutto senza che vi fosse reale compravendita di merce. In questo modo, sfruttando i benefici previsti dalla normativa sulle operazioni intracomunitarie, il sodalizio trasferiva un ingente credito Iva nelle casse dei beneficiari finali. Gli accertamenti sono stati svolti in collaborazione con le autorità polacche e slovene che hanno anche loro avviato le indagini per frode fiscale.