19 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Lavoro

Nuove assunzioni in A2A. «Spingeremo affinché siano tutti biellesi»

Il sindaco di Cavaglià Giancarlo Borsoi spiega l'iter per il nuovo insediamento industriale della A2A e le politiche comunali rispetto all'annuncio di una settantina di posti di lavoro

CAVAGLIÀ«Faremo il possibile, nel rispetto della legge, affinché tutte le nuove assunzioni siano legate al Biellese». Il sindaco del paese, Giancarlo Borsoi, entra nel cuore della vicenda che tanto clamore ha creato nei giorni scorsi: l'annuncio di una settantina di nuovi posti di lavoro da parte di un'azienda lombarda che già gestisce la discarica di Cavaglià, l'A2A. In un territorio quale il Biellese, colpito dalla crisi economica e del tessile, praticamente una manna dal cielo. Da Milano, in attesa degli ok al progetto, confermano ufficialmente tutto.

Pressioni e legge
«L'intesa con i dirigenti lombardi, verbale, è di poter privilegiare le persone del territorio - aggiunge l'amministratore -. Ovviamente né io né nessuno possono dire chi e perché assumere, ad un'azienda privata. E nemmeno mi sogno di farlo. Ho chiesto e chiederemo, in tutti i futuri incontri, che l'azienda che aprirà il nuovo impianto tenga in considerazione le risorse del territorio. E se mancasse una formazione specifica, per alcune figure particolari, che determinate occasioni vengano date a persone del paese o dei paesi vicini. Ripeto: tutto nel rispetto della legge. Non posso e non voglio promettere nulla, ma credo di poter esprimere un certo ottimismo»

Il punto
L'azienda che si occupa di smaltimento dei rifiuti e che già gestisce la discarica presente nel paese, ha chiesto di poter costruire un nuovo stabilimento che dovrà smaltire materiale plastico, assicurando che l'impatto ambientale è quasi nullo. Il Comune dovrà solo dare l'ok rispetto al piano regolatore, mentre tutte le autorizzazioni legate al ciclo industriale, ed eventuali problemi, dovranno essere fornite dalla Provincia di Biella. Il primo incontro avverrà il 27 del prossimo mese di settembre, in seno alla Conferenza di Servizi, cioè un tavolo dove tutti i soggetti istituzionali valutano eventuali pericoli o problemi (dagli esperti dell'Arpa a quelli dell'Azienda sanitaria locale, oltre ai funzionari pubblici di Provincia e Comune) del progetto.