19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Il caso

Biella, il vescovo Mana sospende don Andrea Giordano

Nella lettera il numero uno della Diocesi accusa il sacerdote di averlo attaccato. Decisiva, molto probabilmente, la vicenda legata al caso di Piergiorgio Albertini e alla pedofilia. Provvedimento per 6 mesi

BIELLA - «E’ ufficiale e provato, nella diocesi di Biella, il vescovo Gabriele Mana ha accolto protetto e nascosto un prete pedofilo condannato dalla giustizia brasiliana gli ha affidato un incarico in diocesi ma non lo ha sanzionato o sospeso mentre sospende un prete solo reo di raccontare il marcio del sistema». Così, con un post nel suo blog chiesacontroccorrente.it, don Andrea Giordano, il prete geometra con tre figli, ordinato sacerdote dopo la morte della moglie, è stato sospeso per sei mesi dal vescovo Gabriele Mana.

NIENTE MESSA - Il provvedimento, non gli permetterà di celebrare messa, confessare, conferire sacramenti e predicare, concedendogli solo la celebrazione privata per la durata di sei mesi. Nella lettera del vescovo si legge, secondo quanto diffuso dal sacerdote, quanto segue: «Il degrado del tuo comportamento con continue diffamazioni che riguardano la mia persona, numerosi e benemeriti sacerdoti e anche laici dediti alla testimonianza e al servizio hanno in questi anni compromesso il filiale rispetto e obbedienza che hai promesso nel giorno dell’ordinazione e nel contempo minano la comunione ecclesiale. Sono stato sollecitato da sacerdoti e dai laici ad intervenire per arginare questa deriva . Ho pazientato a lungo , nel silenzio , pregando e sperando nel tuo ravvedimento».

IL PUNTO - Anche se non il sacerdote non lo dice, quasi certamente, alla base dello scontro, c'è la vicenda legata alla figura di don Piergiorgio Albertini, il prete missionario che in Brasile fu condannato per reati di pedofilia e che per qualche tempo aveva soggiornato nel Triverese. Don Andrea Giordano aveva sollevato il caso proprio con il suo blog, chiamando in causa il vescovo Mana e la Diocesi, responsabili, a suo dire, di aver dato all'ex missionario un ruolo e una copertura pur di fronte alle sue responsabilità.