24 aprile 2024
Aggiornato 14:00
Cronaca

La replica dell'Asl di Biella: «Nessun errore in ospedale... Solo un caso disperato»

Comunicato stampa sulla vicenda sulla quale indaga la magistratura, dopo una lettera anonima di un probabile corvo

BIELLA - L'Azienda sanitaria locale risponde in merito al caso di un decesso sul quale anche la magistratura sta indagando. Secondo una lettera anonima arrivata alla redazione de La Nuova Provincia di Biella, ci sarebbe stato un clamoroso errore in sala operatoria, addirittura motivata da una prassi volta solo a fare numeri. Sulla vicenda sta facendo luce la magistratura. Intanto l'Asl spiega il proprio punto di vista attraverso un comunicato stampa.

Nessun errore
«Circa il caso di un paziente sottoposto ad intervento chirurgico presso l’ospedale «Degli Infermi», l’Asl di Biella smentisce categoricamente che la morte sia avvenuta per l’asportazione della milza - si legge -. Non vi è alcuna correlazione con tale aspetto in quanto il paziente è deceduto a causa dell’evoluzione di una gravissima patologia da cui era affetto fin dal suo ingresso in ospedale».

Nessuna indagine interna
«Non c’è ad oggi alcuna indagine interna volta ad accertare responsabilità di tipo clinico, né da parte dell’Asl vi sono state dichiarazioni in merito ad eventuali indagini della magistratura» prosegue il comunicato.

Il punto secondo l'Asl
«Un caso clinico estremamente complesso, una storia, quella di questo paziente, difficile. L’uomo è stato indirizzato a Biella da parte di un’altra realtà ospedaliera italiana, proprio per l’autorevolezza e la professionalità riconosciuta a livello nazionale all’urologia biellese in questo momento storico. Una scelta, dunque, quella di prenderlo in carico, dettata, in primo luogo da ragioni cliniche, ma che ha avuto anche una forte componente umana.  Il paziente e la famiglia per altro fin dall’inizio sono stati informati in modo dettagliato sulla complessità e gravità della situazione. Tutte le opzioni terapeutiche e i relativi rischi sono sempre stati discussi e condivisi con il paziente e i familiari più stretti».

Denunce in arrivo?
«Gli elementi diffamatori contenuti nella lettera anonima sono al vaglio dell’ufficio legale aziendale che sta verificando se vi siano gli estremi per portare avanti ulteriori azioni a tutela dell’immagine dell’azienda e dei suoi professionisti».