Lavoro: il futuro è nella formazione, nella cultura e nella salute

BIELLA - Secondo una recente inchiesta di Unioncamere il futuro dell’occupazione è nelle high skill, ovvero nei profili altamente qualificati, destinati a crescere nei prossimi tre anni del 5% a livello nazionale. I settori più appetibili per chi entrerà, o rientrerà dalla porta di servizio, nel mercato del lavoro da qui al 2020 saranno formazione, cultura e salute. Meno richiesti i profili intermedi, tutti quelli di segreteria e simili, destinati a scendere alla soglia del 31%, mentre resterebbero stabili le professioni non qualificate. Non solo, secondo gli ultimi dati Istat sull’occupazione nel II trimestre 2016 si sarebbero registrati 40 mila posti vacanti, riconducibili a figure qualificate che le imprese non sono riuscite a reperire. Sempre citando Unioncamere su 100 persone che troveranno lavoro nel 2020, quindi 41 dovranno avere una qualifica elevata, ma già oggi se ci sono 100 posti a disposizione 39 vanno ai profili high skill di cui sopra. 

Il punto sul Biellese
Sull’onda dei dati Istat su crescita ed occupazione che in questi giorni fanno discutere tutti Italia, proviamo a restringere il campo alla piccola Biella: qual’è la chiave per trovare lavoro nel Biellese di oggi? Proviamo a vedere quali sono le possibilità che si aprono per un ipotetico campione medio di Biellese in cerca di occupazione. Supponiamo che il nostro disoccupato medio vada a dare un’occhiata agli annunci offerti da Centro per l’Impiego e agenzie di reclutamento: posto che non siamo ancora al 2020, il problema non sembra tanto il grado di specializzazione, quanto il numero di profili pubblicamente aperti. Il Centro per l’Impiego nel post-vacanze ne mette in bacheca 13, va meglio Adecco, che ne propone 56, sempre che si sia disposti a viaggiare, diciamo in un raggio di 50 chilometri dal capoluogo, perché se si entra nel dettaglio nel territorio provinciale i numeri scendono attorno alla decina, preferibile quindi vagliare un’offerta nelle zone di Borgosesia, Borgomanero o comunque verso il Novarese. Sinthema, specializzata nel recruiting di figure lavorative specifiche, propone in totale 15 offerte di lavoro, 12 sul piatto da Metis, 9 su quello di Ranstad.

«Cerco lavoro» parte II: cosa vogliono le aziende
La media è di una dozzina di annunci effettivi per agenzia, resta da vedere, per il nostro Biellese medio in cerca di occupazione che cosa vogliono le aziende. La maggior parte delle inserzioni si rivolge ancora al tessile, dal responsabile reparto campioneria, all’addetto qualità pezze, al responsabile marketing, al commerciale. Non mancano gli annunci diretti al settore assistenziale per terapisti o OSS, in genere in arrivo da cooperative, si cercano qualche barista o cameriere, una manciata di addetti paghe, contabili, segretari e simili e qualche outsider, come una maschera di sala o un direttore di pompe funebri. E le high skill? In effetti qualcuna c’è, la specialista Sinthema, cerca tra gli altri ingegneri gestionali, process&project ITC manager, responsabile unità fabrication&converting. Aumentano le prospettive, soprattutto per i laureati in ingegneria spostandosi nella provincia di Torino, dove la ripresa del settore automotive sta dando impulso a nuove assunzione a profilo specialistico. Ma a conti fatti, professionalità elevate comprese, il problema restano i numeri.

E mettersi in proprio?
Si può sempre pensare di mettersi in proprio, anche qui però c’è una controindicazione: le solite statistiche ci dicono che a Biella negli ultimi cinque anni i titolari d’impresa sono scesi da 29.937 a 26.588, e il trend non sembra migliorare granché. I dati del II° trimestre 2016 vedono Biella in penultima posizione nei tassi di crescita per provincia, con 219 iscrizioni e 199 cessazioni.