29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Musica

«MappaBI»: ora il Biellese si può ascoltare

Un progetto che sfrutta le tecniche di registrazione a tre dimensioni per mappare sonoramente il nostro territorio. Ecco come ascoltare la vita acustica di Biella e dintorni

BIELLA – Mappare il territorio in funzione del suono. È questo lo scopo del progetto «MappaBI» che fa parte del cartellone di eventi Wool Experience del Lanificio Botto di Miagliano e realizzato. Nato da un’idea di Ted Martin Consoli e Anna Calamita Di Tria, è stato concesso anche il patrocinio del Comune di Biella, che ha molto apprezzato questa iniziativa.

Conoscere il territorio attraverso... le orecchie
Si aprono le orecchie all'ascolto di un paesaggio fatto di rumori, scoppi, sussurri, fischi, parole e molto altro per riconoscere gli spazi della città e della provincia in cui ci muoviamo ogni giorno. Sfruttando le tecniche di registrazione a tre dimensioni che offre uno speciale microfono a forma di orecchio sono state (e verranno) raccolte delle tracce audio che rappresentano il Biellese in ogni sua forma.

La presentazione del paesaggio sonoro
Il progetto si realizzerà con tre eventi tra venerdì 16 e domenica 18 settembre. Il primo si terrà nella serata di venerdì al Lanificio Botto di Miagliano, a partire dalle 21, con la presentazione del paesaggio sonoro con Enrico Strobino e una performance a cura di Luca Bergero. Aperta a tutti, la serata verte sulla sensibilizzazione di un gruppo di persone interessate all'argomento dell'ascolto. Ci sarà una rapida formazione su come osservare con le orecchie i paesaggi sonori nostrani e sulle tecniche per una corretta registrazione. 

Scoprire, ascolto, partecipare
Il giorno successivo, sabato 17 settembre, si terrà il vero e proprio workshop con attività pratiche sul tema dell’ascolto e registrazioni itineranti nel Biellese. I partecipanti, con l'ausilio di un esperto, registreranno e poi comporranno tracce sonore, sintesi autentica di ciò che ci circonda. Interessante sarà vedere come la musica possa intrecciarsi con i suoni del territorio e viceversa. Il costo del workshop è di 25 euro. Domenica 18, infine, ci sarà la presentazione dei lavori realizzati il giorno precedente utilizzando gli spazi della fabbrica di Miagliano. Dopo una breve introduzione al tema dell’ascolto, i visitatori saranno chiamati a intraprendere un percorso all'interno dell’ex lanificio dove, attraverso una serie di altoparlanti disposti strategicamente, si potranno sentire testimonianze orali, suoni della fabbrica, della montagna e più in generale del territorio. L'ultima stanza sarà il fulcro del progetto, dove il pubblico sarà immerso in una dimensione 3D: l'alternanza di video e audio avvolgerà lo spettatore trasportandolo in una insolita atmosfera dove lui stesso sarà protagonista.

Rendere vivo uno spazio in modo differente
Il focus del progetto è la riattivazione della fabbrica tramite l'educazione all'ascolto di ciò che ci circonda. Esso renderà più consapevoli i cittadini o gli ignari visitatori dell'importanza dell'architettura del «paesaggio sonoro» e sul perché sia necessario conoscerlo profondamente. Il compositore canadese Raymond Murray Schafer, che coniò per primo l'espressione, diceva che: «Una volta che un'impronta sonora è stata identificata, meriterebbe di essere protetta, perché le impronte sonore rendono unica la vita acustica di una comunità». E sarà interessante scoprire quale è l’impronta sonora del Biellese. Il progetto è realizzato dall'associazione no profit Amici della Lana insieme al Comune di Miagliano, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il patrocinio della Regione Piemonte.