20 aprile 2024
Aggiornato 08:00
Eventi

«Arte nel bosco»: opere d'arte a cielo aperto al santuario delle Banchette

Un percorso artistico creato da professionisti internazionali. Domenica 11 settembre l'inaugurazione del progetto incentrato sulla condivisione con gli abitanti della zona

BIELLA – La land art approda nel Biellese. «Arte nel bosco» inaugura il primo nucleo al Santuario di Banchette. Il progetto promosso dall’Associazione Stilelibero porta l'arte in uno dei luoghi più incantevoli del nostro territorio: il santuario di Banchette di Bioglio.

Un percorso creato da artisti internazionali

Domenica 11 settembre alle 16 i curatori del progetto, Fabrizio Lava (per Associazione Stilelibero, ideatore del progetto) e Gigi Piana (direzione artistica) insieme agli artisti che hanno partecipato al progetto, accoglieranno i visitatori e li guideranno lungo il percorso che ospita le quattro opere. Gli artisti internazionali che hanno partecipato a questa prima sono: Mareo Rodriguez (Colombia, courtesy Riccardo Giamminola); Beatrice Gallori (Italia); Gigi Piana, in collaborazione con Fabrizio Lava (Italia) con un’opera collocata a Villa Teresa a Bioglio e Luciano Pivotto («Amotutti», progetto del 2009).

Dialogo aperto con gli abitanti
Il progetto «Arte nel bosco» è incentrato sulla condivisione creativa tra gli artisti partecipanti, italiani e stranieri, che entrano in relazione con il territorio e le sue caratteristiche peculiari. Esse comprendono gli aspetti paesaggistici e le pratiche sociali/lavorative (mestieri e tradizioni: artigianato, agricoltura, allevamenti) in un dialogo aperto con gli abitanti: il processo, nelle intenzioni degli ideatori, andrà a generare un ecosistema interconnesso e realmente dialogante con il genius loci.


I materiali dell'artigiano
Oltre alla scelta di valorizzare una porzione di Biellese meno nota, forse, ma di grande interesse paesaggistico, il progetto ha la peculiarità di aver indicato agli artisti l’utilizzo dei materiali per la realizzazione dei lavori, in particolare quelli in uso nell’artigianato e nelle pratiche comuni della zona: ferro, pietra, terracotta e legno, cui si aggiunge il tessuto, in particolare per l’opera postuma di Luciano Pivotto. Gli artisti hanno potuto così anche mescolare i materiali nello stesso manufatto.

Collaborazioni costruttive
«L’anno zero del percorso - dichiarano Fabrizio Lava e Gigi Piana - ha avuto anche lo scopo di innescare un meccanismo capace di creare dialogo tra le opere realizzate ed i cittadini residenti della zona; ciò è avvenuto nei giorni precedenti ed ha accompagnato l’allestimento delle opere site specific, attraverso degli incontri con giovani artisti e abitanti interessati, testimoni di un atto creativo, cui è stato anche proposto di diventare i futuri realizzatori e prosecutori del percorso artistico». Nei giorni dell’allestimento, ad esempio, un gruppo di migranti ospiti dell’associazione Pacefuturo a Pettinengo hanno potuto svolgere attività di assistenza e collaborazione con gli artisti, durante la fase di allestimento dei lavori, comprendendo come si progetta un lavoro site specific, come si considerano i materiali, come si passa dall’idea alla forma attraverso l’utilizzo e la conoscenza dei materiali e delle tecniche.