26 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Fabbrica e sociale

Manuex: fare impresa tra lavoro, società e territorio

Parla l’amministratore unico Giancarlo Formenti: «Vogliamo che l'azienda torni ad essere un buon posto dove stare». 55 milioni di euro di fatturato, tra manifattura, automazione e capitale umano.

QUAREGNA - Con i suoi 240 posti di lavoro tutti dedicati alla produzione di cassetti per cucina, con un ciclo produttivo completamente integrato e fortemente automatizzato, Manuex è conosciuta e citata come esempio virtuoso di insediamento imprenditoriale nel Biellese. La necessità di attirare nuovi investimenti è un argomento tornato in auge con forza, in diverse sedi istituzionali e Manuex, che sul territorio ha investito anni addietro, è un interlocutore ideale per confrontarsi sul futuro dell’imprenditoria, e sui legami imprescindibili tra impresa e società.

Fabbrica e sociale: visite di screening al seno gratuite, campi estivi per i bambini e una nuova mensa aziendale
«Nel Biellese abbiamo trovato disponibilità e voglia di lavorare – racconta l’amministratore unico di Manuex Giancarlo Formenti – i nostri dipendenti sono partiti senza conoscere il prodotto e la nostra metodologia produttiva, ma si sono impegnati ed hanno imparato alla svelta. La nostra gente ha faticato insieme a noi e non si è tirata indietro quando ci sono stati dei momenti difficili. Tutto questo va rispettato». Il rispetto e il senso di comunità in Manuex vengono coltivati con iniziative interne, che incentivano la nascita di rapporti reali tra le persone e il superamento dei preconcetti sulla vita in fabbrica: «Siamo dei metalmeccanici, qui si lavora su tre turni, è un luogo che non sta mai fermo - dice Formenti - il rumore, le macchine la produttività non permettono d’avere molto tempo per socializzare, ma non vogliamo limitarci allo scambio lavoro-denaro, cerchiamo qualcosa in più. Vogliamo che la fabbrica torni ad essere un buon posto dove stare». Quel qualcosa in più che ha portato ad organizzare gite aziendali e campi estivi per i figli dei dipendenti, ad inaugurare una mensa interna, aperta proprio nelle settimane scorse, e ad ospitare un corner Lilt per il mese della prevenzione del tumore al seno, con cui Manuex regala a tutte le sue lavoratrici - anche somministrate, interinali e in stage - una visita di screening.

Fabbrica e territorio: Biellese appetibile, ma servono manovre incisive ed aziende ancora disposte ad investire
Nel 2010 Manuex è arrivata a Quaregna, negli ex stabilimenti di Fraver, due anni dopo ha cominciato la sua prima produzione in serie: «Io vengo dalla Brianza, la nostra è un’emanazione di un gruppo aziendale di famiglia, la Formenti e Giovenzana SpA – spiega Formenti – Quaregna per noi è stata un’ottima scelta logistica, sento spesso dire che Biella è isolata, una considerazione che vale senz’altro per le Valli, ma zone come questa sono vicine a sufficienza dagli snodi viari principali da essere appetibili, non credo sia questo il problema principale. Mi chiedo piuttosto, e mi spiace doverlo dire, se ci siano ancora tante imprese in Italia disposte ad investire».

Come a dire, le cose non vanno così bene da aver voglia di ingrandirsi e prendersi dei rischi, ma Manuex l’ha fatto?
«È vero, ma ci hanno incoraggiato, questo è fondamentale prosegue l’amministratore unico – abbiamo ottenuto il supporto economico della Regione con un contratto di insediamento e a livello locale siamo stati accolti bene. È molto importante che ci sia un impegno forte da parte di Governance locale e regionale».

Fabbrica e automazione, alla manifattura serve più valore aggiunto
Ma secondo Formenti il punto è anche un altro: il valore attuale della manifattura e la sua possibilità obiettiva di crescita. E qui il campo si allarga a livello nazionale: «Produrre, soprattutto in serie, ormai è alla portata di molti, la manifattura italiana deve fare uno scarto ulteriore, alzare l’asticella del valore aggiunto della produzione – spiega l’amministratore unico - ci sono settori che hanno già un valore aggiunto intrinseco, per definizione, altri come il nostro, che lo devono creare. Noi produciamo cassetti in serie, siamo stati scelti come fornitori da un colosso internazionale non solo per la qualità del prodotto, ma per la capacità di garantire standard e velocità costanti, consegne puntuali, logistica e servizi adeguati. Anche questo è valore aggiunto».

Un successo «sudato» e la volontà di consolidarlo nel tempo
Partiamo dal principio, Manuex lavora nella produzione di componenti per cassetti da cucina per un noto colosso svedese del mobile. Dallo stabilimento di Quaregna escono 20 mila cassetti al giorno, vale a dire metà del fabbisogno del committente, per un fatturato annuo che nel 2016 toccherà i 55 milioni di euro. «Lavorare per un solo cliente, anche se a standard così elevati ,è rischioso – commenta Formenti – abbiamo un contratto a scadenza e per vederlo rinnovato dobbiamo fare del nostro meglio ogni giorno. I primi due anni sono stati difficili, abbiamo dovuto modificare l’intera produzione e ricorrere alla cassa integrazione. Ad agosto 2018 si tornerà a parlare di rinnovo e siamo ragionevolmente ottimisti. Contiamo di rimanere a Biella ancora per un bel po’».