18 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Qualità dela vita

Biella «smart city» di economia e legalità

Bene anche i servizi, ma deludono istruzione e socializzazione, mobilità, governance e ambiente. Lo dicono i dati Icityrate, termometro sulla vitalità dei capoluoghi di provincia

BIELLA – Si sente parlare sempre più spesso di «smart cities», le città intelligenti in cui tecnologia, connessione a banda larga, trasporti, infrastrutture e investimenti, fanno da volano per un miglioramento delle condizioni di vita urbana, e da collante per la creazione di un tessuto sociale basato su condivisione e partecipazione. Arrivarci non è certo facile, chiede sinergia tra pubblico e privato, buon governo, denaro e servizi adeguati. Per vedere a che punto stanno i 106 capoluoghi di provincia italiani, e cosa c’è da migliorare in ognuno dei singoli territori, esiste un sistema di valutazione, si chiama Icityrate e lo usa il Forum della Pubblica Amministrazione per stilare una classifica e uno studio deputati.

Biella 53a nel ranking nazionale e 6a a livello regionale
Icityrate prende in considerazione quello che c’è, altrimenti detto «qualità della vita urbana», e quello che potrebbe esserci in futuro, le fondamenta per una visione a lungo raggio comprensiva di traguardi a venire e investimenti diretti ai nuovi driver di sviluppo. Nel mix delle due varianti temporali Biella si posizione, a livello nazionale, al 53° posto, e perde 7 piazza rispetto al 2015. Ma lo studio diramato dalla Camera di Commercio di Biella e Vercelli, oltre a dare notizia dello spettro nazionale, snocciola una mini-calssifica regionale e permette di entrare nel merito delle singole voci esaminate per capire meglio i punti di forza e debolezza del capoluogo laniero. Tanto per cominciare, in Piemonte ci posizioniamo solo sesti, fanno meglio di noi sia la grande Torino, sia la vicina e meglio paragonabile Vercelli, che si classifica seconda. Ma i punti cardinali che delineano una «città intelligente» sono in totale sette: economia, living, sostenibilità ambientale, mobilità, istruzione e socializzazione, governance e legalità, val la pena vede dove si è promossi e dove no. 

Promossi economia, servizi e legalità
Alla voce economia di Icityrate si guarda soprattutto alla capacità di innovare, creare nuovi driver di sviluppo e attirare finanziamenti europei. È un settore in cui tutto il Nord-Ovest se la cava bene, svetta Milano per la sua inclinazione internazionale, ma Biella si mantiene salda alla sua 37a piazza, a metà guado a livello piemontese. Migliora, anche se di sole tre posizioni la situazione del cosiddetto «living», voce che convoglia tutti i servizi, da quelli primari ed essenziali legati a salute, sicurezza e assistenza, a quelli riferiti alla vitalità culturale con divertimento, internazionalizzazione della cultura, accesso ai nuovi media. Biella è al numero 56. Una posizione non brillantissima ma comunque migliore rispetto a quella registrata lo scorso anno, il che fa ben sperare. Ottima 11a  piazza in Italia e 2a in Piemonte invece per la legalità, performance che conferma i parametri di sicurezza e vivibilità di Biella e per estensione di tutti i capoluoghi regionali, fatta eccezione per Torino, con tutti i limiti di una metropoli.

Scarsi istruzione e socializzazione, mobilità, sostenibilità ambientale e governance
I nodi vengono al pettine, manco a dirlo Biella è scarsa alla voce mobilità, in cui si piazza solo 77ae perde ben 23 posizioni. Non bene quindi nella di promozione di modelli sostenibili in termini di accessibilità al territorio, e neppure in tutto quel che concerne i trasporti, dalle strade alle ferrovie, fino ai  parcheggi e ai mezzi più green. E quando si parla di partecipazione sociale, diffusione dei nuovi media, accoglienza e informatizzazione, a veder la classifica non si parla di noi: Biella alla voce istruzione e socializzazione è ultima in Piemonte e solo al 89° posto su 106 capoluoghi di provincia, con 28 posizioni perse rispetto al 2015. La governance, ovvero l’amministrazione pubblica si piazza al numero 41, neanche poi tanto male, se non fosse che rispetto al passato cade in picchiata di 27 posti. 8 posti in meno anche per il capitolo sostenibilità ambientale, in cu