20 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Cronaca biellese

In fuga l'omicida del taxista biellese Maurizio Tropeano

L'ergastolano Tommaso Biamonte non ha fatto rientro nel carcere di Voghera da un permesso premio. Dopo 25 anni, una drammatica storia che si ripete

BIELLA - Tommaso Biamonte, 60 anni, l'ergastolano, che nell'agosto del 1991, uccise insieme a un complice il taxista biellese Maurizio Tropeano, è nuovamente in fuga, e ancora una volta insieme a un complice. Poche ore fa, stando dalle notizie divulgate in queste ore agli organi di informazione, non ha fatto rientro nel carcere di Voghera, da cui era uscito per un permesso premio.

L'incredibile passato...
Una storia che si ripete, a distanza di 25 anni. Anche allora, quando ammazzò Maurizio Tropeano, 36 anni, sposato e padre di due bambini, era in fuga da un permesso premio insieme ad Angelo Neirotti. Insieme avevano rubato un'auto e l'avevano nascosta in città, con l'intenzione di tornare a prenderla per mettere a segno un furto. Il passaggio di una volante della Polizia, aveva mandato a monte i loro piani. Così, in piazza Vittorio Veneto, in una calda alba estiva, erano saliti a bordo di quel taxi, licenza numero 10. Un Mercedes 2500, di colore grigio. L'orgoglio del suo proprietario, Maurizio Tropeano. Si erano fatti portare in località Sette Fontane, tra Viverone e Zimone, e qui lo avevano barbaramente ucciso, con tre colpi di pistola. Nascosto il cadavere nei boschi, si erano poi dileguati. Ad arrestarli, qualche mese dopo, ci avevano pensato i carabinieri. I due avevano messo in piedi un fiorente traffico di droga tra la Francia e l'Italia. Dove si nasconda adesso Tommaso Biamonte non è certo. Si pensa che possa trovarsi in Piemonte, dove vive la madre dell'altro ergastolano, Alessandro Covelli, 60enne, che, come lui, ha fatto perdere le sue tracce.