20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
Cultura a Biella

Pistoletto a Cuba: «Il Terzo Paradiso è libertà»

Viaggio nelle scorse settimane a l'Avana per l'artista biellese famoso nel mondo per le sue opere legate all'arte povera

BIELLA - Cuba sta attraversando un momento di trasformazione epocale e l’artista biellese Michelangelo Pistoletto, per la seconda volta dopo il dicembre del 2014, quando durante la sua permanenza era stato annunciata la possibile riapertura diplomatica tra Cuba e gli States, si è trovato a l’Avana con un tempismo che ha quasi dell’incredibile, proprio nei giorni della morte di Fidel Castro. Nelle scorse settimane infatti, Pistoletto si è recato nella capitale caraibica per partecipare al terzo Rebirth Forum. Tra il 22 e il 24 novembre si è svolto il «laboratorio-cantiere della trasformazione», come Pistoletto stesso ha definito il Forum in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, mentre il giorno successivo l’artista ha inaugurato la propria mostra, che resterà al Museo Nazionale delle Belle Arti sino al prossimo 13 marzo.

Arte e libertà
Come annunciato sul sito di Città dell’Arte, ad aprire la mostra è stata una performance emblematica eseguita dall’artista: una nuova «Walking Sculpture», simile alla sfera di giornali di Torino ’67, è stata fatta rotolare tra le strade dell’Avana come simbolo della libertà di movimento e dell’attiva partecipazione di tutti i cittadini alla vita della comunità. In questo caso, poi, la palla è stata anche una grande metafora degli incontri della vita e delle interazioni, di cui Cuba è, agli occhi di Pistoletto, un simbolo. «Culla della rinascita del nuovo millennio, il giusto luogo nel quale iniziare a costruire percorsi di trasformazione sociale responsabile» questa la filosofia dell’artista e dell’intera fondazione de Città dell’arte, come riporta un articolo de La Stampa pubblicato il 7 dicembre. Il dialogo con Raul Castro, e ancor prima tra artisti e istituzioni, è stato sempre propositivo. « A Cuba sta succedendo qualcosa - ha detto Pistoletto al Sole 24 Ore - e come artista penso di avere il compito di andare oltre e al di là delle possibili conseguenze temporanee delle grandi politiche: dobbiamo essere visionari. È in questo felice contesto che si inserisce l’opera dell’artista biellese Terzo Paradiso».

Il Terzo Paradiso
Questa, riconfigurazione del segno matematico dell’infinito, è composta da tre cerchi consecutivi, di cui i due esterni rappresentano le posizioni antitetiche di ogni genere, quello centrale la compenetrazione tra gli opposti, e dunque il grembo generativo della nuova umanità. L’analogia con la visione che l’artista ha di Cuba è lampante.
Si tratta della fusione tra il primo Paradiso, in cui l’uomo è perfettamente integrato nella natura, ed il secondo, costituito interamente di elementi ed atteggiamenti artificiali. Il Terzo Paradiso, dunque, rappresenta simbolicamente lo spirito con cui sono stati organizzati i progetti  di trasformazione sociale, economica e culturale prodotti dal processo di ridefinizione dei principi e dei comportamenti etici da perseguire elaborato durante il Forum.