18 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Cronaca Biella

Poste Italiane pronta a chiedere scusa alla mamma cacciata

Documento ufficiale dopo il clamore nazionale dei fatti dei giorni scorsi: a Francesca Castelli è stato impedito di allattare il proprio bimbo di tre mesi in via Pietro Micca

BIELLA - «Negli uffici postali non è affatto vietato allattare il proprio bambino. Oggi stesso Poste Italiane contatterà la neo mamma con l'auspicio di ricomporre l'equivoco e invitarla presto nell'ufficio postale con la sua famiglia».   Questa la replica delle Poste Italiane sul caso di Francesca Castelli, la mamma di cui tutta Italia parla dopo che negli uffici di via Pietro Micca le è stato impedito di allattare il proprio figlioletto di 3 mesi (il caso)

La difesa
''Nel caso di Biella - spiega Poste Italiane - la mamma ha allattato nella sala principale dell'ufficio postale e il personale si è  reso disponibile a trovare la migliore soluzione affinché potesse prendersi cura del bambino con la dovuta privacy. Per quanto riguarda l'accesso ai servizi igienici, che sono disponibili per i dipendenti e dunque normalmente dietro ai banconi dell'accoglienza clienti, non è possibile accedere per il pubblico per evidenti ragioni di sicurezza. Oggi stesso Poste Italiane contatterà la neo mamma con l'auspicio di ricomporre l'equivoco e invitarla presto nell'ufficio postale con la sua famiglia».

Un caso nazionale
Il comportamento del direttore dell'ufficio postale che non è piaciuto né alle mamme di Facebook né al ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Martedì le mamme biellesi stanno organizzando un flash mob davanti all'ufficio postale con l'obiettivo di sensibilizzare la città verso l'allattamento al seno.