29 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Ospedale di Biella

Terapia renale sostitutiva: un trattamento che riduce la mortalità 

Grazie alla collaborazione tra le unità di nefrologia e dialisi, rianimazione, unità coronarica e medicina d’urgenza degenza

BIELLA - Un trattamento per i pazienti affetti da insufficienza renale acuta che riduce in modo significativo la mortalità. La terapia extrasostitutiva renale continua è sempre più utilizzata anche a Biella. Sono numerosi, infatti, i pazienti che vengono trattati con questo metodo. Un intervento che viene eseguito al di fuori della sala dialisi e che proprio per il quadro di gravità che caratterizza i pazienti selezionati, avviene nelle Unità di Terapia Intensiva: Rianimazione, Unità Coronarica, Medicina d’urgenza-degenza.  

Di che si tratta?
Un supporto terapeutico reso possibile grazie a un lavoro di équipe multidisciplinare che ha visto negli ultimi tempi tutti i professionisti delle specialità coinvolte impegnati in corsi di formazione ad hoc per gestire questo nuovo approccio alla patologia dialitica. 

I numeri
Nel 2016 sono stati 53 i pazienti acuti in carico per un totale di 341 trattamenti, 204 in più rispetto al 2015 quando i pazienti erano 31. 36 quelli gestiti in rianimazione e 4 in unità coronarica. 

Parla il direttore
«Un aumento, quello registrato – sottolinea il direttore della nefrologia e dialisi dottor Mauro Berto - derivante da una evoluzione registrata negli ultimi tempi, in cui si sono ridotti in percentuale i casi con esclusivo coinvolgimento renale, mentre sono aumentati quelli trattati in Unità di Terapia Intensiva che si presentano con un quadro di shock non controllabile e con insufficienza multiorganica. Si tratta di un lavoro di squadra reso possibile grazie a un grande spirito di collaborazione con tutti i colleghi e il personale che opera nelle strutture coinvolte».