1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Economia

Biellese 2016: 890 imprese aperte - 1.079 chiuse

Saldo negativo a fine anno. Chiudono soprattutto imprese di costruzioni e industrie. Crescita interessante per il turismo

BIELLA – «Continua anche nel 2016 l’erosione del tessuto imprenditoriale locale, che non è ancora riuscito a superare le difficoltà della crisi economica». Lo dice Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli a commento dei dati di chiusura dell’anno appena trascorso, che vedono ancora incombere un segno meno sul bilancio anagrafico delle imprese. 890 quelle che hanno aperto i battenti, 1.079 quelle che li hanno chiusi (dato al netto delle cessazioni d’ufficio, effettuate in caso di inattività prolungata, che sono state 96). Parlando in percentuale Biella è «cresciuta» del -1,02%.

Il Piemonte è stabile, l’Italia cresce, Biella no
La performance locale è inferiore sia a quella regionale, sia dati nazionali. Per la cronaca il Piemonte è rimasto quasi stabile con un -0,12%, mentre l’Italia, presa in toto, ha segnato una crescita, seppure modesta (+0,68%). L’unico dato locale interessante arriva dal turismo, le cui aziende chiudono con un +1,58%, il settore ha registrato la performance migliore anche sul piano regionale (+1,22%). Restano in affanno, è giusto dirlo non solo a Biella, le costruzioni. Se qui da noi sono in calo del 3,42%, lo stallo del settore immobiliare si fa sentire un po’ in tutto il Piemonte, con il settore che fa da fanalino di coda del 2016 con un -1,15% regionale. Neppure l’industria riesce a superare lo spartiacque dello «zero», in Piemonte più che aprire si chiude e a fine anno l’anagrafica scende a -0,79%, Biella raddoppia la dose con un -1,76% poco rassicurante. Segno meno anche per agricoltura (-0,33%) e commercio (-0,79%).

L’analisi: perché le imprese chiudono
La dinamica è negativa, anche su dato regionale, ma non per tutti. E nelle differenze sta la chiave di lettura delle difficoltà legate alla ripresa del tessuto imprenditoriale. Chi arranca sono i piccoli, e in Piemonte imprese individuali e società di persone sommate insieme rappresentano i due terzi del tessuto di cui sopra. Al 31 dicembre 2016 le aziende registrate nella nostra regione son per il 53,7% imprese individuali e per il 23,6% società di persone. Le stesse categorie nell’anno di riferimento hanno subito un calo, rispettivamente, 0,34% e dell’1,53%. Al contrario le società di capitale sono salite del 2,66%. Le stime sull’occupazione, a loro volta, segnalano come le possibilità di trovare lavoro si concentrino essenzialmente su aziende dai 50 dipendenti in su. I piccoli imprenditori al contrario faticano a far tornare i conti, e spesso chiudono l’attività nel giro di pochi anni. Punti deboli restano, anche secondo il sistema camerale, l’innovazione e la digitalizzazione.

Politiche di sostegno per le nuove imprese
Che fare? Al netto delle decisione connesse alle politiche economiche, che spettano al Governo, la Camera di Commercio continua il proprio lavoro di sostegno, puntando sulla necessità di un progetto imprenditoriale solido: «Appare evidente che le politiche di sostegno dovranno concentrarsi a garantire un aiuto alle aziende in particolare nelle prime fasi di sviluppo dell’attività, quelle cruciali per garantire un progetto imprenditoriale duraturo, in grado di reggere le sfide che il mercato impone, puntando su innovazione e digitalizzazione, elementi chiave di sviluppo e sulla semplificazione amministrativa» conferma il presidente Ciccioni.