19 aprile 2024
Aggiornato 19:00
Biella

«Vicenda furbetti? Io non faccio commenti da stadio»

Parla il sindaco della città, Marco Cavicchioli, dopo i risultati della commissione disciplinare: 2 licenziamenti e 21 provvedimenti per i dipendenti sott'inchiesta per assenze non giustificate

BIELLA - Ha toni misurati. E pesa ogni parola. La vicenda dei "furbetti del cartellino" non appassiona il sindaco di Biella, Marco Cavicchioli. Anzi. All'indomani della decisione della Commissione disciplinare che ha sancito il licenziamento di due dipendenti e provvedimenti disciplinari per altri ventuno (dieci quelli ritenuti innocenti) il "primo cittadino" non ha neanche troppa voglia di parlare dei fatti che da mesi fanno discutere in città. E non solo, visto il clamore della vicenda che dal settembre scorso tiene banco.

Parla il sindaco
«Cosa dovrei dire? Non mi piace l'approccio sportivo alla vicenda, spesso quasi da stadio... Non considero i risultati della commissione né una vittoria né una sconfitta - dice infatti Cavicchioli -. Discorso analogo per quanto sta facendo la Procura della Repubblica, con i risultati che ci saranno. Cosa posso dire? Ci siamo trovati di fronte ad una serie di segnalazioni su presunte inadempienze e violazioni da parte di alcuni dipenendi e abbiamo interessato la magistratura, come nostro dovere. Fine. Abbiamo solo fatto il nostro compito di pubblici ufficiali, nell'esercizio delle nostre funzioni. Tutto qui».

E ancora...
«Non festeggio se dei dipendenti del Comune perdono il posto di lavoro. O se altri sono stati oggetto di richiami. E soprattutto non voglio cadere nella polemica giornalistica sul caso che si sgonfia o meno. Anche perché il caso l'hanno creato i media, non solo locali. Non certo noi. Commenti? Io non ne faccio né penso spetti a me farne. I giornalisti anziché chiedermi pareri che non voglio né posso dare, analizzino loro i fatti e valutino loro quanto successo. Loro dovrebbe essere il compito di fornire interpretazioni e analisi dell'accauto».