28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Cronaca

Morto Francesco Murania. Il "duro" della mala biellese

Da qualche anno si era trasferito in Veneto. Tanti i precedenti nel territorio

BIELLA - È morto nei giorni scorsi, in circostanze ancora da chiarire, Francesco Murania, 56 anni, il duro della malavita cossatese, trasferitosi negli ultimi anni ad Aviano, nel Veneto, dopo aver trascorso metà della sua vita dietro alle sbarre. Colto da malore, chi era con lui avrebbe aspettato ore prima di richiedere l'intervento del 118. L'uomo sarebbe stato processato nei prossimi giorni, con rito abbreviato, per truffa. Secondo l'accusa, nel 2013, insieme a dei complici, avrebbe raggirato una donna disoccupata al fine di fargli fare da presta nome per l'apertura di un conto corrente.

La biografia
Il nome di Francesco Murania, meglio conosciuto come "cicciobello", però, è legato a gravi fatti di cronaca registratisi nel Biellese a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Legato, pare, alle cellule locali dell«ndrangheta, era stato bloccato con il sospetto che rifornisse di stupefacenti il territorio, tanto che il 29 gennaio del 1987 era stato condannato a 19 anni di reclusione. Una decina di anni dopo, scontata in parte la pena, era tornato libero e nuovamente finito in manette. Le forze dell'ordine lo avevano indagato per una partita di eroina superiore ai tre chili. Accusa da cui però era stato in seguito scagionato. E infine, la sparatoria, nel 1999, con altri pregiudicati biellesi, nel centro di Andorno Micca, a cui seguì il patteggiamento a tre anni di reclusione. Da allora, di Francesco Murania, si erano perse le tracce. Fino a oggi, quando è arrivata la notizia del suo decesso.