28 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Biblioteca civica di Biella

Alpi e ribellione nel racconto di Camanni

Presentato il libro del giornalista e intellettuale, che ha dedicato una vita alle storie di montagna

BIELLA – Sì è svolto mercoledì 15 febbraio il primo appuntamento letterario nella biblioteca civica con Enrico Camanni, giornalista e «alpinista intellettuale» con alle spalle una carriera trentennale fra pubblicazioni e più di mille articoli di giornalismo alpino comparsi sulle testate di quotidiani e periodici nazionali.

L'incontro
Camanni durante l’evento ha presentato il suo ultimo lavoro, «Alpi ribelli. Storie di montagna, resistenza e utopia" (Laterza 2016), una raccolta di racconti basati sul rapporto fra la montagna e la ribellione, la resistenza, l’eresia. L’incontro è stato organizzato in collaborazione con la sezione biellese del Cai e con la libreria Feltrinelli, ed è la prima tappa di una serie di eventi letterari organizzati dalla biblioteca civica insieme all'assessorato alla cultura del Comune.

Storie di montagna…
«Dagli artigiani eretici che si sacrificarono con Fra Dolcino ai piedi del Monte Rosa, ai partigiani che fermarono i nazifascisti sulle montagne di Cuneo e Belluno, fino ai movimenti contemporanei contro il treno ad alta velocità in Valle di Susa - ha detto l'autore -. Alpi Ribelli è una sorta di bilancio di come la montagna sia cambiata negli ultimi cinquant’anni». «Questo è libro è qualcosa che sta fra il saggio e la narrativa, ma più semplicemente è una raccolta di storie - ha raccontato ancora Camanni - storie di persone che in vari periodi hanno vissuto esperienze di diverso genere, per lo più di utopia e di ribellione. Le figure che racconto sono tantissime: a partire dal grande alpinista Gian Piero Motti, fino ai grandi partigiani della Resistenza e con un capitolo dedicato all’attualità. I protagonisti non sono solo le Alpi ma anche le persone, che hanno la stessa importanza dei luoghi. Sono proprio loro che hanno dato vita alle Alpi».

…e di ribellione
«Le Alpi sono il luogo dove la gente si ribella a qualcosa - ha quindi continuato Camanni -. Lo sono state per ragioni storiche, politiche, sociali. Basti pensare alla Resistenza, quando i ribelli partigiani trovavano rifugio proprio fra le montagne, dove potevano organizzarsi e combattere". L’autore ha raccontato poi da dove è nata l’idea per questo libro: «Nasce principalmente da viaggi, studi, riflessioni di vario tipo, ma il filo narrativo è quello della ribellione, un tema tornato molto attuale oggi, specialmente a seguito della questione Tav in Valle di Susa. Ma la ribellione è diventata un mito anche grazie alla leggenda di Guglielmo Tell, che ha diffuso l’ideale delle montagne come luogo di libertà per eccellenza».

Una mondo che sta cambiando
«Volevo raccontare un’ideologia che oggi sentiamo distante, proprio perché il mondo è cambiato. All’interno dei racconti ci sono testimonianze di persone, di minoranze, di comunità montane; ci sono i valori della ribellione e di chi voleva cambiare il mondo» ha inoltre spiegato al pubblico presente.

Finale
Camanni ha concluso l'incontro con una riflessione riguardo lo spopolamento del territorio montano e del rapporto fra montagna e globalizzazione: «In molti stanno tornando sulle montagne; non si può certamente definire un ritorno epocale, ma se si va a vedere comune per comune, sta avvenendo un minimo recupero. Non si tratta solo di ragazzi che mettono su famiglia e che vogliono evadere dalle città, ma anche di adulti o addirittura pensionati. È un dato sicuramente da tener presente». Infine, uno sguardo alla montagna e al rapporto con il mondo del lavoro: «Una volta se si «scendeva» in città si trovava quasi certamente un lavoro. Oggi non è più così, e anche per questo la montagna potrebbe riacquisire importanza dal punto di vista lavorativo, specialmente per quanto riguarda gli ambiti del turismo sostenibile e dell’agricoltura di qualità. Gli incentivi non sono ancora sufficienti, ma si sta diffondendo una mentalità che va in questa direzione».