26 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Economia

Turismo biellese in negativo: meno arrivi e meno presenze

Nel 2016 con il segno meno. Ma Luciano Rossi di Atl Biella: «Rallentamento prevedibile, possiamo essere soddisfatti». Fiducia per il 2017 con Special Olympics e Giro d’Italia

BIELLA - Con 4 milioni e 800 mila turisti e superando la soglia dei 14 milioni di pernottamenti, il 2016 si chiude in crescita per il comparto turistico piemontese. I dati di presentazione da parte dell’Osservatorio regionale, segnano un +2,41% in termini di presenze ed un +2,71% in termini di arrivi, con una netta prevalenza di turismo interno, ovvero proveniente dalle altre regioni italiane.

Sotto il Mucrone
Dando uno sguardo ai numeri si vede come invece la provincia di Biella si posizioni in area negativa rispetto al 2015, con un calo dell’1,4% degli arrivi e del 4,4% delle presenze. Ma nonostante il segno meno, si può affermare il settore tiene. Come e perché ce lo spiega Luciano Rossi, presidente dell’Atl.

Turismo in lieve calo, consolida i dati di un 2015 eccezionale
Nel 2016 nel Biellese sono arrivati 86.358 turisti, per un totale di 243.060 presenze. Nel 2015 gli arrivi erano stati 87.544 e le presenze 254.179. Va detto che il primo dato si riverisce a quante persone fisicamente arrivano in zona, mentre il secondo conta il numero totale di pernottamenti riferiti allo stesso periodo. Il calo c’è stato, ma si può definire fisiologico, in quanto il 2015 per il turismo era stato un anno eccezionale: «I dati furono molto positivi grazie ad una concomitanza di cause favorevoli dalla Passione di Sordevolo, all’Ostensione Sindone a Torino fino all’Expo, a cui si sono sommati bella stagione e qualche segnale positivo di ripresa economica – spiega Rossi – il piccolo rallentamento di quest’anno era prevedibile ed atteso, quindi direi che i dati emersi si possano considerare come un consolidamento dell’anno precedente».

L’andamento del turismo a livello regionale
Asti sale dell’8,3% per le presenze e dell’11,3% per gli arrivi, si mantengono ottime le performance delle zone collinari del sud Piemonte, che grazie a prodotti d’eccellenza e turismo dall’estero supera le 786mila, in positivo anche il Distretto dei Laghi e il Torinese, mentre per contro Novara perde più del 6% degli arrivi e cala di un -1,8% in quanto a presenze. Le variazioni più evidenti, positive o negative che siano, si possono in gran parte riconducibili alla contingenza: «L’exploit di Asti è merito soprattutto dell’adunata degli Alpini – commenta il presidente di Atl Biella - chissà se riusciremo ad averla pure noi. L’arretramento di Novara invece si deve all’effetto post-Expo, che ha diminuito l’interesse verso la zona. I dati positivi su Torino, sulle terre dei vini e sui laghi sono sostanzialmente una conferma. Alla luce di tutto questo, nel complesso possiamo ritenerci soddisfatti».

Biella resta Cenerentola, ma guarda con fiducia al 2017
«Biella è e resta, anche per la sua ridotta dimensione territoriale, la Cenerentola del turismo in Piemonte, con dati vicini ai territori a noi prossimi di Vercelli e Valsesia – prosegue Rossi – ma confidiamo che il 2017, con alcuni eventi importanti quali Giro d’Italia e Special Olympics, possa rappresentare un anno di rafforzamento per questo comparto». 

Nel video un'intervista di Paolo La Bua al presidente dell'Atl, Luciano Rossi