20 aprile 2024
Aggiornato 13:30
Biella

Nuovo Museo del Territorio, i numeri dicono sì

Ieri la nuova veste della struttura ha compiuto un anno. Il rinnovo di spazi e collezioni artistiche ha incrementato il numero di visitatori e la collaborazione con le scuole locali

BIELLA - Domenica il Museo del Territorio Biellese ha rinnovato i propri spazi, ampliato l’esposizione delle collezioni storico-artistiche e completato l’allestimento della sezione archeologica con l’esposizione della Piroga di Bertignano. Un progetto frutto di un percorso condiviso con la Regione Piemonte e in collaborazione con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, che ha avuto l’obiettivo di valorizzare in maniera significativa l’importante patrimonio della Città di Biella e rendere il museo del Territorio Biellese sempre più centro della storia culturale e artistica del nostro territorio.

Le visite sono aumentate
Ad un anno di distanza il bilancio è positivo, oltre 7100 visitatori (circa il 30% proveniente da fuori provincia, secondo i questionari compilati) hanno visitato il percorso espositivo e partecipato alle numerose iniziative promosse dal museo del Territorio Biellese: dalla mostra «La Pittura Divisa: da Pellizza da Volpedo a Carrà» che ha permesso un proficuo rapporto di collaborazione con la GAM di Torino, al progetto «MusicArte – itinerari artistico- musicali in Museo» in collaborazione con UPBeduca. Passando dalla «Notte dei Musei» con lo spettacolo teatrale itinerante «Un giro al Museo» a cura di Ars Teatrando, fino alla visita «A luci spente» e lo «Yoga al Museo».

Cresce anche il numero di visite delle scuole
In crescita anche l’attività didattica della sezione storico-artistica con oltre 2600 studenti (per un totale di oltre 6800 studenti) delle scuole di ogni ordine e grado che hanno partecipato ai laboratori dell’anno scolastico 2016-17, con un aumento del 20% rispetto allo scorso anno. «Anche il dato dell’utenza scolastica della sezione è in crescita - dichiara l’assessore alla cultura Teresa Barresi - abbiamo consolidato i numeri delle scuole primarie e secondarie di I° grado, ma importante è stato il coinvolgimento degli Istituti Superiori che sono tornati a frequentare le attività didattiche con nuovi progetti pensati ad hoc per tale utenza. Il Museo è sempre più, quindi, luogo di crescita e formazione»

L'alternanza scuola-lavoro anche al Museo
Il rapporto con gli istituti scolastici del territorio è stato inoltre ulteriormente potenziato con progetti specifici di alternanza scuola-lavoro. «L’obiettivo - continua l’assessore Barresi - è quello di rendere sempre più il Museo un luogo aperto, inclusivo, stimolante, fruibile per adulti e bambini».

E per il futuro?...
«Abbiamo pensato in questo anno - conclude l'assessore - di aprire il Museo alle più diverse contaminazioni come quelle con musica, teatro e altre discipline, per valorizzare il nuovo allestimento anche in maniera originale: non solo eventi espositivi, ma iniziative in grado di coinvolgere diversi pubblici e diverse fasce d’età»

La cura dei reperti è sempre attenta
Inoltre, in occasione del riallestimento delle collezioni di Ottocento e Novecento, le opere destinate all'esposizione sono state sottoposte ad una revisione dello stato conservativo. Nel corso dell’anno gli interventi sono stati differenziati in relazione al grado di urgenza, promuovendo azioni di tipo ordinario o programmando. Si parla di veri e propri interventi di restauro come nel caso dell'Autoritratto del Morazzone o di un disegno attribuito alla bottega di Bernardino Lanino, recentemente donati al Museo. Altri interventi si sono resi possibili grazie alle diverse richieste di prestito di opere della collezione come nel caso ad esempio dell'opera "Modella " di Francesco Menzio. Tali restauri sono stati inoltre occasione di contatto con le Università e di ricerca scientifica per il personale del Museo.

Il riallestimento di alcune sezioni
A partire dalle testimonianze pittoriche del XII secolo, è possibile seguire l’evoluzione della cultura figurativa: opere cinquecentesche provenienti dalle più illustri botteghe vercellesi, lasciano il posto a dipinti caravaggeschi e di scuola veneta settecentesca. Le collezioni di '800 e '900 presentano la pittura di paesaggio con notevoli dipinti tra cui opere di Fontanesi, Calderini, e Delleani. Capolavoro divisionista è l’opera di Emilio Longoni, che apre il percorso alla suggestione di un contesto biellese di inizio Novecento di eccellenza, da cui provengono opere di Carrà e dei maggiori esponenti delle avanguardie del Novecento, come Magritte, Klee, Ernst, Chagall, Mirò e dei connazionali Balla e Fontana. Inoltre, a completamento della sezione Archeologica, è stata inaugurata la nuova sezione «Viaggiare sull’acqua nel Biellese Antico" con l’esposizione di un eccezionale reperto ligneo, una piroga monossile di età romana proveniente dal Lago di Bertignano che, insieme a nuovi reperti da insediamenti lacustri, affronta il tema degli scambi e commerci dalla preistoria al Medioevo.