20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Immigrazione

Zappalą: «Ius Soli? La cittadinanza non č un automatismo»

Nel pomeriggio di sabato 1° luglio gli attivisti di Fratelli d'Italia e Gioventł Nazionale presso il banchetto allestito in Via Italia hanno raccolto in poche ore 265 firme contro lo Ius Soli: «Argomento sentito dai Biellesi».

BIELLA - Per Fratelli d'Italia e Gioventù Nazionale straordinario successo del gazebo organizzato per raccogliere firme contro l'introduzione della legge che vorrebbe rilasciare la cittadinanza italiana in base allo «Ius Soli».
Nel pomeriggio di sabato 1° luglio gli attivisti presso il banchetto allestito in Via Italia hanno raccolto in poche ore 265 firme.

ARGOMENTO SENTITO - Per Davide Zappalà «la volontà dei Biellesi di fare anche alcuni minuti di coda per firmare al nostro gazebo ci fa ben comprendere quanto questo argomento sia sentito. Nel merito della legge sono state fatte molte strumentalizzazioni e le forze di centro sinistra, invece di aprire ad un vero dibattito nei contenuti, hanno preferito additare Fratelli d'Italia e le altre forze contrarie allo Ius Soli col termine ingiurioso, falso e sbrigativo di razzisti. Noi siamo contrari allo Ius Soli non perchè riteniamo che l'etnia italiana (ammesso che esista dopo secoli di migrazioni ed invasioni) sia superiore alle altre etnie ma perchè consideriamo la cittadinanza come un qualcosa che le persone devono volere e meritare, non come un automatismo che si ottiene in seguito a determinate condizioni, come il luogo in cui avviene un parto».

SERISSIMI PROBLEMI TECNICI - «Questa legge porterebbe anche a serissimi problemi sul piano 'tecnico'; già i confini d'Italia sono il colabrodo d'Europa dal quale in questi giorni d'estate entrano circa 5.000 clandestini al giorno, ma lo Ius Soli trasformerebbe l'Italia come la più grande sala parto per le donne che vogliono dare ai propri figli la cittadinanza italiana e con essa essere certe di non poter venire respinte. Nessuno dei propositori della legge infatti ha mai spiegato che le normative in vigore sui ricongiungimenti famigliari impedirebbero all'Italia, già vergognosamente lenta nella questione dei rimpatri, di espellere colui non italiano che si è macchiato di reati laddove un membro della famiglia sia italiano».
«Per finire, già oggi l'Italia è lo stato europeo che rilascia il maggior numero di cittadinanze, se ci sono dei problemi in questa nazione sono da ricercare altrove, l'attuale legge funziona, è la gestione dei flussi migratori a non funzionare e che ci sta conducendo verso un'invasione».