24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Cronaca

Delitto Preti: ecco la drammatica ricostruzione fatta dai Ris

Dimitri Fricano avrebbe trascinato Erika per tutto l'alloggio, strappandole ciocche di capelli, prima di finirla con una seconda coltellata alla gola. Ma Garofano dei Ris e l'avvocato dell'assassino, Guarini: «Calma e attenti ai racconti fantasiosi»

PRALUNGO - Cosa è davvero successo nella villetta di Lu Fraili, a San Teodoro, in Sardegna, dove nel giugno scorso Dimitri Fricano ha ucciso la fidanzata Erika Preti? I media sardi hanno anticipato il quadro dell'omicidio, in qualche modo svelando quanto avrebbero rilevato i Ris di Cagliari nel corso dei sopralluoghi dei giorni successivi all'uccisione. Emergerebbero particolari drammatici se non agghiaccianti. Ma Luciano Garofano (ex Ris di Parma, consulente della difesa) non ci sta. E sulle colonne del quotidiano La Stampa invita tutti alla prudenza, intervistato ieri da Daniele Pasquarelli.

IL GENERALE - «Ho letto e sentito di particolari fantasiosi riferiti anche ad attività investigative che non sono mai state fatte da nessuno - ha dichiarato il generale al quotidiano piemontese -. Sul luogo del delitto sono stati trovati dei coltelli, ma anche delle pietre e altro materiale che i Ris di Cagliari con grande competenza e attenzione stanno ancora valutando. Quello che è certo, è che i due ragazzi a un certo punto hanno litigato. Per dovere e rispetto nei confronti di Erika e della sua famiglia abbiamo accompagnato con il nostro lavoro difensivo la confessione di Dimitri. Per lo stesso dovere e rispetto nei confronti di Dimitri e della sua famiglia dobbiamo capire cosa sia realmente successo, come e perchè». Sulla stessa lunghezza d'onda anche l'avvocato difensore di Fricano, Alessandra Guarini, intervistata dal Tg2 nei giorni scorsi: «Troppa fretta di arrivare ad una verità che ha invece bisogno di tempo per essere ricostruita nei dettagli. Non capisco tutta questa smaia di alcuni media».

LA RICOSTRUZIONE - Secondo quando emerso dai media sardi, la scena che si è presentata ai carabinieri del Ris, intervenuti per raccogliere le prove di quella che inizialmente sembrava una rapina finita male e in seguito solo un efferato crimine, sarebbe stata inquietante. Oltre al corpo, martoriato, della ragazza, i suoi capelli biondi, a ciocche, sparsi ovunque. Dalla prima ricostruzione fatta dagli esperti dell'Arma, Dimitri Fricano, in preda all'ira, avrebbe afferrato la 28enne per il capo, mandandola a sbattere contro i mobili, trascinandola, addirittura, per tutta la casa. Erika, raccogliendo tutte le sue forze, gli sarebbe sfuggita, ma lui, più veloce, l'avrebbe ripresa, facendola cadere a terra, in cucina. Ed è lì che si sarebbe consumato il delitto. La ragazza in sua balia, lui che le incombe sopra e si arma di un coltello, affilato, per squarciarle la gola, dopo che l'aveva inizialmente ferita, al culmine del violento litigio, con quello del pane. Adesso pare che i difensori di Fricano tentino di nuovo la carta degli arresti domiciliari, già fallita in prima istanza, per problemi di salute che, a questo punto, parrebbero di natura psichica.