28 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Biella

Niente sgombero all'ex macello. Ma gli stranieri andranno via

La Questura ne ha identificati 13: una parte andranno al dormitorio pubblico o saranno aiutati dalla Caritas, gli altri nei Cas. La soddisfazione del sindaco Cavicchioli che esulta sui social

BIELLA - Nessuno sgombero, ma dall'ex macello comunale di via Ivrea i cittadini stranieri andranno via. Questa la decisione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica che si è riunito oggi. Di fatto la Questura aveva individuato 13 cittadini stranieri nell'immobile che di proprietà è della Regione Piemonte. Tutti i soggetti identificati dagli uomini in divisa sarebbero regolarmente sul territorio nazionale, cioè in attesa del permesso di soggiorno. Cinque di loro andranno nei Centri d'accoglienza di stranieri sul territorio nazionale. Mentre gli altri otto finiranno in strutture d'accoglienza biellesi, tra dormitorio pubblico e spazi della Caritas. Secondo alcune fonti, nell'ex macello, giravano più persone, che negli ultimi giorni hanno pensato bene di dileguarsi vista la pressione mediatica e politica che prefigurava maggiori controlli da parte di polizia e di carabinieri. L'intervento avverrà già nei prossimi giorni.

IL FUTURO - Se una soluzione immediata è stata trovata è anche vero che va ora pensata una soluzione per il futuro. L'area infatti andrà chiusa e controllata. Un po' come avviene (senza grande successo) per l'ex ospedale della città. Altrimenti il rischio è che tra qualche mese altre persone s'infilino e vi bivacchino in barba a qualsiasi norma di sicurezza e d'igiene come avvenuto fino ad oggi.

IL SINDACO - "Oggi al Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica è stata verificata la situazione dei locali di proprietà della Regione siti in via Ivrea - questo il commento del sindaco Marco Cavicchioli, su uno dei suoi profili social, dopo la riunione -. È il luogo preposto per farlo, lontano dal susseguirsi di dichiarazioni, sopralluoghi, foto ricordo davanti alla struttura. Così come la Questura è l'organo preposto al controllo del territorio e a garantire la sicurezza, cosa che non ha mai smesso di fare anche quando i riflettori erano spenti. L'amministrazione comunale ha sempre avuto fiducia nel suo operato. Torniamo a manifestargliela oggi, perché nessuno dubiti - come nei fatti è accaduto - del buon lavoro delle forze dell'ordine nella nostra città. Oggi ognuno ha fatto la sua parte e una soluzione è stata individuata, nel rispetto dei ruoli e delle persone coinvolte».