19 aprile 2024
Aggiornato 23:00
Pallacanestro Biella

Eurotrend a Cagliari. Uglietti: «Non vediamo l'ora»

Sabato sera i rossoblù inizieranno il nuovo campionato di serie A2, in Sardegna. Intervista al nuovo numero 16 della squadra di coach Carrea

BIELLA - Lorenzo Uglietti ha fatto il suo esordio in sala conferenze davanti a telecamere e taccuini della stampa. Tanti i temi di attualità trattati dal nuovo 16 rossoblù, a pochi giorni dalla prima palla a due stagionale, in programma sabato sera sui legni di Cagliari. Di seguito le sue dichiarazioni.

Motivazioni
«È dal 18 agosto che aspettiamo questo momento, siamo tutti motivati a dimostrare, soprattutto a noi stessi, a che livello siamo con la preparazione fisica e tecnica. Siamo a un buon punto però ci sono ancora tante cose da migliorare. Tra di noi in campo e fuori ci troviamo molto bene, non ci sono problemi di comunicazione e di gestione. Anche gli americani sono davvero super. L'anno scorso ho convissuto con due rookie e stavano molto sulle loro, Tim e Jazz invece aiutano noi che siamo più giovani a capire determinate richieste del coach. Ci aiutiamo a vicenda e questo è un bene che serve soprattutto adesso, all'inizio, ma che servirà poi durante tutta la stagione. In preparazione abbiamo svolto un buon lavoro».

Debutto a Cagliari
«All'esordio non si possono fare pronostici perchè le squadre non hanno ancora dimostrato il loro valore effettivo. L'unico vantaggio in più che potremmo avere a Cagliari è che l'ansia e la tensione pre esordio rispetto ai nostri avversari l'abbiamo un po' rotta con la Supercoppa. Non è detto però, perchè da sabato ci saranno in palio due punti e non sarà comunque facile gestire la tensione. Cagliari vorrà dimostrare il suo massimo valore davanti a un pubblico nuovo e che non è abituato ad avere l'A2 davanti agli occhi. Ce la metteranno tutta e daranno il mille per mille ma lo faremo anche noi. Non vediamo l'ora di iniziare».

Est/Ovest
«Treviso ha costruito una squadra per arrivare fino in fondo, a Trieste contro di loro abbiamo subito il nome dei giocatori, siamo entrati con un po' di paura in campo, abbastanza soft. Essendo all'inizio, sia noi sia loro dopo un mese di allenamento non eravamo a un livello tale da poter già fare confronti e analisi tra il girone Est e il girone Ovest. Inoltre a Treviso mancavano due giocatori importanti. Ravenna la scorsa stagione ha disputato un signor campionato ed è allenata molto bene. Nella finale per il terzo e quarto posto abbiamo giocato in maniera completamente diversa rispetto alla semifinale. È davvero difficile fare pronostici, ogni anno il campionato è sempre più equilibrato. L'ho vissuto anche l'anno scorso a Latina quando ho perso i playoff per differenza canestri. Scafati ad esempio la scorsa stagione è arrivata all'inizio in finale di Supercoppa e poi si è salvata solo ai playout, non si può mai dire. Come nomi, come squadra quest'anno Eurobasket Roma fa abbastanza impressione. Hanno costruito un buon roster con giocatori esperti e che arrivano da un grandissimo campionato. Analizzare il girone e trovare una squadra favorita per il primo posto oggi è molto difficile. Ricordiamoci Biella, che nessuno a settembre un anno fa avrebbe detto potesse fare un campionato da assoluta protagonista al vertice. E invece...».

I prossimi avversari
«Non conosco benissimo Cagliari, ma dalle indicazioni forniteci dallo staff tecnico sappiamo essere una squadra che vive molto sulle individualità di alcuni giocatori, soprattutto del play americano e di Rullo, che conosco perché l'anno scorso era mio compagno a Latina. Ha giocatori che se iniziano a fare canestro e si accendono possono fare diversi punti e far segnare anche i compagni, alcuni veri tiratori da fuori. Cagliari campa molto sul tiro dalla lunga e sulle individualità. Non sarà assolutamente facile giocarci contro e provare a fare risultato ma ci proveremo con tutte le nostre energie. In questa categoria non ci sono partite facili».

Ritorno a casa
«Ho scelto di tornare a Biella perché cercavo nuove sfide, per avere stimoli in più che magari a Latina dopo quattro anni potevano venir meno. Giocare ogni domenica davanti a tremila persone sarà difficile ma allo stesso tempo entusiasmante. Qui ci sono responsabilità diverse, obiettivi diversi, ho compagni diversi. È per me il posto migliore per provare a fare quel salto di qualità che sto cercando e che serve a squadra e Società».

Nuove regole
«L'incontro con l'arbitro Federico Brindisi ha chiarito le idee anche se in testa abbiamo ncora parecchi dubbi. Sono regole molto difficili da comprendere subito e da applicare sul nostro gioco. Siamo abituati da quando siamo piccoli a fare determinate cose, fare diversamente fin da subito non ci verrà normale. La riunione nello spogliatoio ha chiarito il quadro e risolto un grande punto di domanda».