16 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Fede

Cavaglià svela il «suo» san Michele

Chiesa gremita, tra commozione e curiosità, per lo svelamento della statua autòmata del santo patrono. Presenti alla serata anche il vescovo Mana e l’ex parroco di Cavaglià monsignor Raviglione

CAVAGLIÀ -  In una chiesa parrocchiale gremita, i cavagliesi hanno accolto con stupore ed un pizzico di commozione la scopertura della statua di San Michele. Patrono del paese, l’Arcangelo è noto nell’iconografia cattolica come colui che scaccia i demoni e le forze del male. Così viene ritratto anche nell’opera lignea donata alla parrocchia da un gruppo di famiglie locali, e benedetta sabato scorso da don Adriano Bergolin, insieme a monsignor Gabriele Mana e monsignor Franco Ravinale, oggi vescovo di Asti, ma in passato amatissimo parroco di Cavaglià.

LA STATUA - Di una fantomatica statua del santo patrono, di grandi dimensioni e con un meccanismo di movimento, in paese di parlava già da mesi. Ma la realizzazione è stata fatta con riserbo e nessuno, fatta eccezione per i promotori, ha posato gli occhi sull’opera prima dell’inaugurazione ufficiale di sabato 30 settembre. Un’attesa che ha aumentato le aspettative, poiché si parla di una realizzazione davvero unica nell’ampia teoria delle statue a soggetto religioso. La statua è in legno, alta 180cm, come un uomo in carne ed ossa, scolpita e dipinta a mano da una delle aziende più quotate nella produzione di creazioni artistiche religiose, e dotata di un congegno elettro-meccanico che le permette di muoversi. 

IL MECCANISMO – Il termine corretto è statua autòmata, nello specifico il san Michele cavagliese è in grado si spiegare le ali e di spostare verso l’alto il braccio destro, con cui brandisce proprio la famosa spada deputata a cacciare i demoni. Si tratta di un meccanismo nuovo persino per la stessa Ferdinand Stuflesser. L’azienda di Ortisei, infatti, scolpisce e restaura opere lignee da cinque generazioni, ma non ha mai realizzato una statua con meccanismi di movimento. La tecnologia che «anima» l’inedito cavagliese è opera di un’azienda di Zimone la C.F.R. di Raviglione E. & G. 

LA SERATA – Oltre allo svelamento della statua, la serata di inaugurazione ha riservato ai presenti anche altre sorprese: in primis la messe che ha preceduto l’inaugurazione, animata dalla Corale Concentus e dalle musiche del maestro Roberto Santocchi. A seguire hanno trovato spazio un video sulla storia di san Michele in relazione con la storia di Cavaglià, e un’esibizione delle giovani allieve della scuola di danza di Daniela Tonso. Inoltre, le 30 famiglie che hanno unito le forze per riuscire a portare a termine l’ambizioso progetto, sono state omaggiate con una pergamena ed una miniatura della statua.