19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Politica

Favero chiede l'intervento del governo per il caso "Biochemtex"

La senatrice del Partito democratico ha rivolto un'interrogazione al ministero del lavoro sullo stabilimento di Crescentino

BIELLA - «Il governo convochi immediatamente un tavolo per affrontare la situazione del gruppo "Mossi e Ghisolfi", che ha annunciato per un anno il ricorso alla CIGs per 227 lavoratori a partire dal 2017: i 50 dipendenti della "Biochemtex" di Tortona e Rivalta Scrivia, i 212 dello stabilimento di bioetanolo di Crescentino (Vercelli) e i 56 lavoratori della "M&G Finanziaria" di Assago».E' quanto chiede la senatrice del Pd Nicoletta Favero, che ha rivolto un'interrogazione ai ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico.

LA RICHIESTA - «Il gruppo chimico Mossi e Ghisolfi - spiega Favero - è uno dei principali operatori mondiali nella produzione di Pet con interessi in America Latina, Usa, Asia, Europa. Nel 2016 ha conseguito un fatturato di oltre 1,9 miliardi di dollari e conta oltre 1700 dipendenti. Dalla stampa abbiamo appreso, tuttavia, che le attività italiane del gruppo sarebbero in perdita per circa 500 milioni di euro, da cui la richiesta di ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria. E' chiaro che la preoccupazione tra i 700 dipendenti italiani è crescente, in particolare quelli interessati alla CIGs, ma non solo. Chiediamo dunque la convocazione di un tavolo per conoscere le reali intenzioni della proprietà e per scongiurare la chiusura dello stabilimento di Crescentino, che comporterebbe l'ulteriore impoverimento del tessuto produttivo vercellese e, in prospettiva, anche di quello nazionale».