25 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Cultura

Alpini, una mostra sulle lapidi dei caduti

Il curatore è Danilo Craveia. Viaggio alla riscoperta di un particolarissimo percorso costituito da 12 lapidi dedicate ai reparti alpini poste dopo la Grande Guerra sui monti biellesi

BIELLA - Torna la grande storia a Spazio Cultura con un’interessante mostra curata dall’archivista Danilo Craveia in collaborazione con l’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. Oggetto dell’esposizione la riscoperta di un particolarissimo percorso costituito da 12 lapidi dedicate ai reparti alpini poste dopo la Grande Guerra sui monti biellesi che, proprio in occasione delle commemorazioni legate all’evento, vengono riscoperte attraverso documenti d’archivio, immagini e cronache dell’epoca.

IL CURATORE - «La Sezione di Biella dell'Associazione Nazionale Alpini (costituitasi in città il 9 dicembre 1922, tre anni e mezzo dopo il sodalizio nazionale) volle commemorare tutte le "Penne nere" biellesi cadute durante la Grande Guerra con un'iniziativa "semplice", ma di forte valore simbolico – spiega Craveia – Le vette dei monti biellesi avrebbero accolto dieci lapidi, una per ciascuno dei battaglioni alpini che avevano fatto leva nel Biellese prima e durante la Prima Guerra Mondiale. Sotto le insegne di quei reparti molti soldati di Biella e del suo circondario avevano combattuto, erano stati feriti e mutilati, ed erano caduti sulle Alpi Orientali lungo il fronte austro-ungarico. Le epigrafi furono collocate nel periodo compreso tra il 1923 e il 1926».

I FATTI - Nello stesso 1923, il 13 ottobre, fu scoperto il monumento ai caduti della Città di Biella. Un piccolo monte di sienite tra gli alberi dei Giardini pubblici "Zumaglini" sormontato da un soldato italiano vittorioso. È notevole che i biellesi sacrificati siano stati personificati da un alpino. Un alpino e il suo miglior amico, il mulo. E non un mulo qualsiasi, bensì "Scudela", il fido paziente quadrupede decorato per quel vero combattente che fu, lui per tutti i suoi simili. Gli alpini biellesi continuarono a riconoscersi nelle cime più care eleggendo il Camino a luogo di culto del santo patrono Maurizio, un alpino ante litteram giustiziato tra i monti svizzeri all'alba dell'Era Cristiana. La cappella intitolata al martire comandante della Legione Tebea fu consacrata nel 1948. Due anni dopo fu la volta delle "Batterie Alpine": venne eretto per loro un cippo al Pian della Ceva. Il percorso è dunque completo: un "sentiero della memoria in quota" che si chiude idealmente nel cuore di Biella. Tutto questo è raccontato, attraverso le immagini fotografiche d'epoca raccolte in un album originale e unico conservato presso l'Archivio Storico della Sezione A.N.A. di Biella e della stampa locale di allora, nella mostra curata da Danilo Craveia "Battaglioni sulle vette. Le lapidi dei reparti alpini sui monti biellesi (1923-1926)" voluta dalla stessa Sezione A.N.A. di Biella con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e con il patrocinio della Città di Biella e della Provincia di Biella.

EVENTO - La mostra sarà visitabile presso lo Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (Biella, via Garibaldi 14) dal 2 dicembre 2017 al 7 gennaio 2018. L'inaugurazione è fissata per venerdì 1° dicembre alle ore 17.30. Gli orari di apertura saranno come di consueto da lunedì a venerdì 10.30-12.30 e 16-17.30 / sabato, domenica e festivi 16-19. Chiusa a Natale. Saranno previsti momenti didattici e di approfondimento per scuole e appassionati di storia locale.