26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Cronaca

Azienda biellese raggirata da falsa venditrice di pistacchi

A scoprirlo i Nas. Il prodotto proveniva da Bronte ma la ditta non era iscritta al Consorzio

BIELLA - Un'azienda alimentare biellese è finita al centro, quale vittima di un raggiro, di un'indagine condotta dai Nas, partita da Verbania e approdata in Sicilia, a Bronte per la precisione. Tutto ha avuto inizio da un controllo effettuato dai carabinieri sui prodotti Dop italiani, commercializzati sul territorio nazionale. In una ditta di Verbania, veniva scoperto che in pasticceria veniva utilizzato un semilavorato a base di pistacchi di Bronte, la cui matrice non era però riconosciuta dal Consorzio tutela del prodotto. Il legale rappresentante, un 46enne, aveva spiegato che l'aveva acquistato nel Biellese. Erano così partiti gli accertamenti, che avevano portato i Nas nell'azienda della provincia. Qui avevano scoperto che i titolari si rifornivano da un'impresa individuale di Bronte, di proprietà di una donna di 22 anni, di Catania. Inoltre era appena arrivato l'ultimo ordine, in vista del Natale, che consisteva in 4 partite da 400 chili l'una di pistacchi. Peccato che il fornitore non fosse in regola. La 22enne apponeva sulla sua merce un marchio che non era riconosciuto dal Consorzio tutela pistacchi di Bronte, nel cui registro non risultava essersi mai iscritta. Adesso tutta la fornitura arrivata in provincia è stata posta sotto sequestro, mentre la 22enne siciliana e il 46enne di Verbania sono stati denunciati per frode in commercio e contraffazione geografica di prodotti agroalimentari.